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Home » Non categorizzato » Crisi/ Barroso: Vediamo la fine del tunnel

Crisi/ Barroso: Vediamo la fine del tunnel

Redazione</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/eunewsit" target="_blank">eunewsit</a> di Redazione eunewsit
31 Gennaio 2012
in Non categorizzato

Il 2012 sarà, per l’Europa, ancora un anno difficile, ma “vediamo la fine del tunnel”. Un prudente ottimismo da qualche giorno viene manifestato da alcuni leader europei, e viene confermato dai mercati. Ieri è stato il turno del presidente della Commissione Ue Jose Manuel Barroso. Le cose non sono ancora tutte a posto, c’è tanto lavoro da fare, ma l’aria è cambiata, anche per l’Italia, che riesce ad avere un peso maggiore nelle decisioni comunitarie e si vede premiata nella bozza di conclusioni del prossimo Consiglio europeo del 30 gennaio, che insistono su due temi fortemente sostenuti da Mario Monti: crescita e occupazione.

“La situazione finanziaria è seria”, aveva detto Barroso prima di esprimere il suo ottimismo, sottolineando quanto sia fondamentale “il consolidamento dei bilanci”. La sua “preoccupazione” è per la disoccupazione dei giovani, “che ha raggiunto un punto critico”. La questione sarà finalmente sul tavolo dei capi di Stato e di governo il 30 gennaio. In quella riunione si dovrà anche varare l’accordo politico sul Fiscal compact, il patto sui bilanci, al quale si sta ancora lavorando, in particolare sulle misure per il rispetto della percentuale di debito (il 60%) tollerata rispetto al Pil. In questo ambito l’Italia ha condotto una battaglia, che al momento pare vincente, per tempi e modi di rientro nell’obiettivo, che terranno in conto non solo “fattori rilevanti”, come la riforma delle pensioni, ma anche la ciclicità del periodo economico.

Le quattro pagine della bozza di conclusioni del vertice affermano che “molti passi sono già stati fatti nei mesi passati per assicurare stabilità finanziaria e consolidamento di bilancio: condizioni necessarie per il ritorno a un’alta crescita strutturale e dell’occupazione. Ma non sufficienti, dobbiamo sostenere fortemente crescita e competitività, per creare posti di lavoro, difendere il nostro modello sociale ed il benessere dei cittadini”. Il documento afferma, per la prima volta, che “abbiamo bisogno di consolidamenti (di bilancio) che favoriscano la crescita ed una crescita che favorisca l’occupazione”. Sono dunque annunciate misure in tre direzioni: “favorire l’occupazione, in particolare quella giovanile; completare il mercato interno e la sua digitalizzazione, come volano per il lavoro; sviluppare il finanziamento alle piccole e medie impresa, spina dorsale dell’Europa”.

Il centro dei lavori del Consiglio sarà però “sul patto di bilancio, sul quale è importante giungere a un accordo, e sulla crescita”, ha detto ieri la cancelliera Angela Merkel, che prima della riunione incontrerà Mario Monti e il presidente Nicolas Sarkozy, recuperando l’incontro previsto a Roma ma annullato dal francese. “Bilanci solidi e crescita non sono in contrapposizione”, ha ammesso la cancelliera, sostenendo che la crisi è dovuta “agli alti indebitamenti” di alcuni stati e che quindi dal lavoro in casa propria si deve partire. Sull’aumento delle disponibilità del Fondo salvastati (chiesta da molti paesi, tra i quali l’Italia e anche dal Fondo monetario internazionale) ancora nessuna apertura.
Da Finegil del 27/1/2012

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