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Home » Angelilli: Italia sia in prima linea per l’Unione politica

Angelilli: Italia sia in prima linea per l’Unione politica

Redazione</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/eunewsit" target="_blank">eunewsit</a> di Redazione eunewsit
1 Agosto 2012
in Senza categoria
Roberta Angelilli

Roberta Angelilli

“Se vogliamo fare fronte alla crisi in maniera efficace dobbiamo rafforzare la dimensione politica dell’Europa” e in questo processo “l’Italia deve essere in prima linea, ne ha le capacità e il diritto essendo un paese fondatore e la terza economia dell’euro” . Nel suo ufficio di Roma la vicepresidente del Parlamento Europeo Roberta Angelilli, del Pdl-Ppe, è al lavoro e sta prendendo parte alle ultime riunioni politiche prima delle ferie di agosto.

Con Monti che gira l’Europa in cerca di consensi sul pacchetto di riforme proposte dal Consiglio l’estate europea resta calda non solo dal punto di vista climatico.

“Non c’è tempo da perdere e c’è ancora tantissimo da fare per fronteggiare la crisi. La strada intrapresa è quella giusta ma è necessario un rafforzamento della dimensione politica dell’Europa, solo in questo modo potremmo affrontare efficacemente la difficile situazione economica che stiamo vivendo”.

C’è bisogno quindi di maggiore unità?

“C’è bisogno di un’Europa capace di mettere in campo un unico progetto che punti non solo al rigore ma anche allo sviluppo. C’è bisogno di un unico attore che pensi al futuro e si dia una strategia d’attacco verso la crisi, che abbia i poteri di pianificare una politica industriale competitiva”.

I lavori del Parlamento europeo riprenderanno a settembre, quali sono gli appuntamenti più importanti che lo attendono alla sua riapertura?

“Chiaramente il dibattito sulla crisi sarà ancora di estrema attualità come nell’ultimo anno. Ma in Aula stanno arrivando anche il pacchetto pesca e quello sulla politica agricola comune, due settori economici che saranno oggetto di una nuova regolamentazione. Ci sono poi in dirittura d’arrivo una serie di provvedimenti importanti sui diritti dei cittadini, primo tra tutti la direttiva sull’assistenza e la protezione delle vittime di reato”.

Cosa prevede la normativa?

“Oggi le vittime della criminalità sono spesso ostaggio di una giustizia burocratica. Ognuno dei 27 Stati membri ha codici penali diversi e garantisce diritti diversi. E questo crea ingiustizie e problemi, soprattutto quando la vittima subisce una violenza o comunque un reato oltre i propri confini nazionali. Noi ci riproponiamo di armonizzare questo sistema e di garantire in ogni paese uguali diritti di base perché vogliamo che quando si determina un’ingiustizia la vittima non si senta sola, facendo attenzione soprattutto alle fasce più deboli come i minori e le donne”.
Quali dovrebbero essere a suo avviso le priorità dell’Aula?

“Bisogna assolutamente rilanciare il tema degli Eurobond. Sarebbero di grande aiuto per finanziare la crescita, le infrastrutture e la ricerca, settori chiave per riattivare il sistema industriale e creare posti di lavoro”.

Crede quindi che ci siano ancora margini per una discussione su questo tema?

“Noi abbiamo varato i Project Bond immaginandoli come un progetto pilota. Sia il Parlamento che la Commissione hanno puntato molto su questo sistema. Aspettiamo i risultati della prima fase ma poi torneremo a mettere la questione al centro del tavolo di discussione sulla crisi”.

E in questa discussione che ruolo può avere l’Italia?

“L’Italia è un paese fondatore dell’Europa e dopo Germania e Francia è la terza economia dell’eurozona. Per questo dobbiamo essere protagonisti. Noi non siamo l’ultima ruota del carro e abbiamo tutti i titoli per sederci in un posto d’onore nel tavolo che prenderà le decisioni”.
Le elezioni nazionali sono vicine, il Parlamento italiano sembra in maggioranza ancora in sostegno al Governo Monti. Con la campagna elettorale teme che ci sarà uno sciogliere le righe generale?

“Il Governo Monti ha preso decisione sofferte e difficili dettate dalla condizione storica. Sono azioni che andavano fatte e sono in linea di continuità con l’esecutivo precedente, misure concertate a livello europeo a cui non si può sottrarre nessuno. È questione di sistema paese, per questo il governo sarà ancora supportato dal Parlamento. Poi ci sono voci di dissenso su alcuni punti specifici, ma questo fa parte del dibattito democratico”.

Intervista raccolta da Alfonso Bianchi ©Eunews.it

Tags: angelilliIstituzionimontiparlamento europeo

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