Domani, un gran numero di leader europei e i capi delle tre istituzioni europee, saranno a Oslo per la cerimonia di assegnazione del premio Nobel per la pace, che è andato quest’anno all’Unione Europea. (Piccola parentesi: il primo ministro britannico ha reso noto che non vuole andare e infatti non ci sarà, ma qualcuno può per favore ricordare a me – e anche a loro – perché gli inglesi ci sono entrati nell’Unione Europea? Chiusa parentesi).
C’è chi ha criticato la tempistica della decisione e, come per la maggior parte dei Nobel per la pace assegnati negli anni passati, c’è chi era d’accordo e chi no con le motivazioni. Quest’anno, e ciò non sorprende, il dibattito è stato più acceso del solito. Basta fare una rapida ricerca su Google e per trovare una marea di commenti di tutti i tipi, beh, veramente di tutti i tipi?
Questo è il punto: sono stata molto contenta quando ho sentito la notizia. Certo, forse non ideale nel timing – perchè quest’anno tra tutti gli anni? – ma certamente ero d’accordo con la motivazione (“per oltre sei decenni l’UE ha contribuito al progresso della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa”). Ma, cercando online, sembra che io sia praticamente l’unica – ok, ho esagerato per effetto! No, sul serio, ho fatto un search su YouTube (UE e Nobel per la pace), e i risultati sono stati scoraggianti a dire poco: vari servizi di diversi canali televisivi, molti dei quali con interviste a persone estremamente critiche della decisione; singoli individui – e un sacco di Nord-americani stranamente – che si sono filmati mentre dichiaravano la loro opposizione al premio all’Unione Europea; video con scene di scontri tra dimostranti e polizia ad Atene e a Madrid, con spezzoni storici della Germania nazista e con l’inno europeo (Inno alla Gioia) a fare da sottofondo musicale; video in cui si suggeriscono vincitori alternativi e video che prendono in giro il Comitato Nobel, devo continuare? Volevo mettere il link ad alcuni di questi video, ma francamente, alcuni di loro non meritano di avere più visitatori quindi andateveli a cercare da soli!
Quando hanno annunciato il vincitore, ricordo di aver visto le dichiarazioni di Barroso, di Van Rompuy e del Presidente del Parlamento europeo Schultz, e mi ci è voluto un bel po’ di tempo per ritrovare quei clip. Ma si tratta solo di talking heads durante una conferenza stampa, con commenti piuttosto prevedibili. Perchè è così difficile per l’Unione riuscire ad utilizzare a suo vantaggio questo premio per migliorare la propria immagine, rivelare la propria storia, e proteggere il proprio futuro? Non mi sono data per vinta e, finalmente, sul canale EUTube (ma non potevo trovarlo con una semplice ricerca su YouTube?), ho trovato questo video – realizzato dal Consiglio europeo:
Un buon video, forse un po’ troppo lungo e con una narrativa abbastanza classica, ma certamente un filmato che mostra le aspirazioni e le vere motivazioni di chi l’Unione Europea l’ha voluta e l’ha fatta, alternando le voci – a volte molto commoventi – delprincipali protagonisti, a cominciare da Winston Churchill (sì, un inglese!) a quelle di cittadini europei oggi. Questo è quello che si deve comunicare e far vedere ad nauseam!
C’è un’altra iniziativa che credo meriti di essere menzionata se si parla di Unione europea, di Nobel per la Pace e un uso efficace degli strumenti di comunicazione: il Concorso “Pace, Europa, Futuro“, un concorso di disegno e di scrittura per giovani tra gli 8 e i 24 anni – che dovevano rispondere alla domanda: che cosa significa la pace in Europa per voi? – organizzato dalle istituzioni europee, in collaborazione con lo European Youth Forum. I quattro vincitori – tre selezionati da una giuria e l’ultimo da una votazione via Facebook faranno parte della delegazione ufficiale che andrà a Oslo – e probabilmente meritano di andarci più loro delle centinaia di persone che si sono aggregate alla comitiva di vincitori! 5400 giovani europei hanno partecipato inviando disegni e pensieri. Domanda: ma è stato pubblicizzato nelle scuole? Forse ci sarebbero stati più partecipanti. Comunque, guardando a quello che i vincitori – e non solo loro – hanno scritto e disegnato, la cosa che colpisce è come la pace in Europa sia considerata sì, una cosa scontata, ma scontata “come l’aria”, cioè qualcosa che non si può vedere, ma senza la quale non si può nemmeno vivere. Chiamatemi un’ idealista, ma mi piacerebbe veramente che questa visione fosse condivisa dalla maggior parte dei giovani europei. E poi mi fa impazzire il disegno dell’Europa ‘meccanica’ della vincitrice spagnola di 12 anni!