Molti titoli dei giornali italiani di oggi ci raccontano che Enrico Letta a Bruxelles tratterà su “tesoretti”, che negozierà con la Commissione, che sfiderà i Ventisette…
Niente di tutto questo. Al massimo oggi il presidente del Consiglio incontrerà qualche collega che ancora non ha visto in questa sua nuova veste, come il britannico David Cameron, forse farà quattro chiacchiere con qualche commissario, ma non negozierà nulla, non tornerà vincitore o sconfitto, se non sui due temi sul tavolo oggi, per i quali ha ben poco da sfidare nessuno, visti i precedenti dell’Italia: energia e evasione fiscale.
Stare sui temi in ballo è importante, altrimenti il quadro sfugge. Raccontare “altre storie” mentre quelle vere, concrete, sfuggono all’attenzione mediatica e magari anche politica, non aiuta la posizione negoziale dell’Italia a Bruxelles. Qui ci sono tempi, programmazione, riti e scadenze, che vanno rispettate e che si rispettano. Poi anche qui si arruffa e si improvvisa, ovviamente. Ma ad esempio sul lavoro Letta arriva tardi. Già a febbraio ci fu un Vertice sull’occupazione (giovanile in particolare) e si decise di stornare sei miliardi da altre voci di bilancio per aiutare i paesi dove più ragazzi restano senza un lavoro. In buona parte questi soldi andranno all’Italia, un paio di miliardi. Si parlerà ancora, ovviamente, di lavoro a giugno, ma sparare che vogliamo un vertice solo su questo, dopo che uno ne è stato fatto tre mesi fa, non aiuta.
Ancora: oggi non succederà assolutamente nulla circa la procedura di infrazione all’Italia per deficit eccessivo. La questione è già impostata, e sembra proprio positivamente, e sarà sciolta, come annunciato da mesi e mesi, il 29 maggio. Insieme, però, saranno emesse severe raccomandazioni all’Italia perché tenga sotto controllo la sua economia, si parla di sei o sette capitoli. Su questo magari vale la pena di lavorare, di capire, per noi giornalisti, e di negoziare, per il governo. Ma non è oggi la sede.
Lorenzo Robustelli
(Per chi fosse interessato, ecco qui le conclusioni del Consiglio di oggi)