Servirà a gestire i fallimenti in una maniera ordinata ed evitando ripercussioni sull’economia
Barroso: “In futuro l’onere delle perdite finirà sugli istituti e non sui contribuenti”
L’esecutivo di Bruxelles ha perfezionato la proposta sul meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie. Il provvedimenti servirà a completare il meccanismo di vigilanza unico, operativo alla fine del 2014, che dà alla Banca centrale europea il compito di vigilanza diretta sulle banche nella zona euro e negli altri Stati membri che decidono di aderire all’Unione bancaria. Se nonostante questa supervisione un istituto dovesse trovarsi in guai seri entrerebbe in funzione il meccanismo di risoluzione che ha lo scopo di ridurre al minimo i costi per i contribuenti e l’economia reale.
COME FUNZIONA – La Bce, nel ruolo di supervisore, segnalerà quando una banca si trova in “serie difficoltà finanziarie” e ha bisogno di essere salvata. Uno Consiglio unico di risoluzione (o ‘board di risoluzione’) metterà a punto il piano di soluzione bancario. Il Consiglio unico di risoluzione nella sua formazione plenaria sarà formato da quattro membri permanenti (direttore esecutivo, vicedirettore esecutivo, rappresentante della Commissione europea, rappresentante della Bance centrale) più i rappresentanti delle autorità di vigilanza nazionale (diciotto quanti i Paesi dell’euro, più gli altri che comunque decidono di partecipare al progetto). Le decisioni saranno prese a maggioranza semplice. Il Consiglio di risoluzione avrà poi nei quattro membri permanenti il consiglio esecutivo. Sulla base delle decisione del Consiglio unico di risoluzione, la Commissione Ue adotterà la decisione formale di mettere la banca in liquidazione e, sotto la supervisione del board esecutivo del Consiglio di risoluzione, le autorità nazionali daranno attuazione al piano delineato a livello europeo. Il Consiglio di risoluzione si sostituirà alle autorità nazionali qualora queste ultime non rispettino le decisioni prese.
IL FONDO DI RISOLUZIONE – È prevista l’istituzione di Fondo unico di risoluzione bancaria. Sarà creato sotto il controllo del board per la risoluzione “per assicurare la disponibilità di finanziamento di medio-termine mentre la banca è in fase di ristrutturazione”. Il Fondo unico sostituirà gli attuali fondi di risoluzione nazionale dei Paesi dell’Euro e dei Paesi senza moneta unica.
BARROSO: “BASTA ONERI SUI CONTRIBUENTI” – “Grazie a questa proposta disponiamo ormai di tutti gli elementi necessari per istituire un’Unione bancaria che permetta di consolidare le basi del settore, ripristinare la fiducia e ovviare alla frammentazione dei mercati finanziari” ha dichiarato il Presidente della Commissione José Manuel Barroso. “Non possiamo eliminare i rischi di fallimenti bancari – ha continuato – Ma, grazie al Meccanismo unico di risoluzione delle crisi e al Fondo unico di risoluzione delle crisi, in futuro l’onere delle perdite dovrebbe ricadere sulle banche, e non sui contribuenti europei”.
BARNIER: “SPEZZEREMO LEGAME TRA BANCHE E DEBITO SOVRANO” – Secondo Michel Barnier, commissario per il Mercato interno, “ garantendo che la vigilanza e la risoluzione delle crisi siano allineate a livello centrale, con il coinvolgimento di tutti i soggetti nazionali pertinenti, e sostenute da adeguate modalità di finanziamento della risoluzione delle crisi” il meccanismo “contribuirà a spezzare il legame tra crisi del debito sovrano e banche in difficoltà”. Questo è importante perché, afferma Barnier, “l’esperienza insegna che le crisi bancarie possono dilagare rapidamente al di là dei confini, innescando una spirale di sfiducia in tutta la zona euro, e che il crollo di una grande banca transfrontaliera può creare una situazione complessa e fonte di confusione: la risoluzione della crisi di Dexia non è un esempio da seguire”.