La commissione sulla Criminalità organizzata ha approvato la relazione voluta dai deputati italiani
Iacolino (Ppe): “Risultato straordinario che segna un punto di svolta nelle politiche dell’Unione”
Alfano (Alde): “Buon punto di partenza”. Borsellino (S&D): “Abbiamo indicato il cammino”
Primo sì del Parlamento di Bruxelles alla relazione che fornirà le linee guida per contrastare le mafie a livello europeo. Il testo è stato approvato nella commissione speciale sulla Criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro (Crim), con 29 voti a favore, nessun contrario e otto astensioni, e sarà votato in Plenaria a Strasburgo a fine ottobre. “Un risultato straordinario che segna un punto di svolta nelle politiche dell’Unione” lo ha definito Salvatore Iacolino (Ppe), il relatore del provvedimento. Un “passo di grande importanza” che trasforma la lotta alle mafie “in una sfida europea” grazie a un testo “che partendo dalla legislazione italiana, la migliora”. Secondo Iacolino “l’avere stabilito a livello europeo l’estensione del reato di associazione mafiosa a tutti gli Stati membri rappresenta una straordinaria opportunità per rafforzare il contrasto alle mafie e attaccare le organizzazioni criminali mafiose sul piano delle loro ricchezze”, facilitando anche “il riutilizzo a fini sociali dei patrimoni confiscati”.
La relazione ha richiesto finora 18 mesi di lavoro, con audizioni che hanno coinvolto anche magistrati, forze dell’ordine ed esperti. Tra i punti principali del testo ci sono: una definizione comune di crimine organizzato, di corruzione e di riciclaggio di denaro per i vari Stati membri; una normativa europea per tutelare i diritti delle vittime e dei testimoni di giustizia; l’istituzione a livello europeo del reato di voto di scambio; norme per il riutilizzo a fini sociali dei beni sottratti alla criminalità organizzata; l’incandidabilità, ineleggiblità e decadenza da cariche pubbliche per tutti coloro che subiscano condanne definitive per reati in materiali di criminalità organizzata; la lotta agli incontri sportivi truccati.
Il cammino del testo non è stato sempre in discesa. La commissione Crim è stata costituita nel marzo 2012, allo scopo di valutare l’impatto delle attività di tipo mafioso su economia e la società dell’Ue e di immaginare le misure per rispondere a queste minacce a livello internazionale. “Diciotto mesi fa alcuni deputati pensavano che il problema delle mafie fosse un problema territoriale” ricorda Sonia Alfano (Alde), presidente della commissione. “Quando in Aula il capo della polizia tedesca ha ammesso di aver sottovalutato il fenomeno, soprattutto prima della strage di Duisburg (con 5 persone uccise in Germania dalla ‘ndrangheta, ndr), e che questa sottovalutazione ha favorito il radicamento del fenomeno, allora molti colleghi hanno capito di dover cambiare approccio”. E così si è arrivati a questo testo che pur essendo per lei “soltanto un punto di partenza”, è comunque un risultato di cui si può essere molto soddisfatti “se si pensa che tra le altre cose, ad esempio, introduce il reato di autoriciclaggio, che nella normativa italiana non esiste”.
“Il voto di oggi è senza dubbio un grande successo per l’Europa e per la lotta per la legalità” ha commentato la relatrice ombra Rita Borsellino. Per la deputata S&D “abbiamo indicato chiaramente qual è il cammino da seguire e quali sono gli strumenti da applicare per contrastare efficacemente criminalità organizzata e corruzione”. “Questa relazione getta le basi. Ora spetta alla Commissione europea fare in modo che si possano attuare le misure da noi individuate. Il Parlamento europeo – assicura – vigilerà su questo percorso”.
Alfonso Bianchi