Da Bruxelles è partita una lettera di messa in mora, primo passaggio formale del processo. Nel mirino le lungaggini burocratiche della pubblica amministrazione
Una nuova procedura di infrazione potrebbe profilarsi all’orizzonte per l’Italia. Questa volta a non adeguarsi ai criteri europei sono i tempi di rimborso dell’Iva alle imprese da parte della pubblica amministrazione: troppo lunghi, secondo la Commissione europea che ha avviato il processo per un nuovo richiamo al nostro Paese.
Si tratta per ora solo di una prima fase. Secondo quanto confermato dalla portavoce del Commissario al fisco, Algirdas Semeta, da Bruxelles è partita una lettera di messa in mora all’Italia, primo passaggio formale della procedura di infrazione.
I tempi di rimborso dei crediti alle imprese, nel nostro Paese, vanno mediamente dai due ai quattro anni. Lungaggini burocratiche intollerabili secondo la Commissione europea. Così come “irragionevolmente lungo” è il termine di quattro anni fissato dalle legge come termine ultimo per erogare il rimborso.
Lette le contestazioni mosse dall’esecutivo Ue, l’Italia avrà circa due mesi di tempo per rispondere. Se Bruxelles riterrà convincenti le spiegazioni fornite l’infrazione potrà essere chiusa, altrimenti l’iter proseguirà.