Da luglio entreranno in vigore le nuove linee guida adottate dalla Commissione per aiutare piccole e medie imprese e “midcap” a sopravvivere alla “valle della morte” dei primi mesi di vita
La Commissione europea interviene in aiuto delle Piccole e medie imprese e delle società a media capitalizzazione per cui, in periodo di crisi, ottenere finanziamenti è diventato sempre più complicato. La maggior parte di queste realtà dipende fortemente dal credito bancario tradizionale, ma circa un terzo delle Pmi, in questi ultimi anni, non sono riuscite ad ottenere i finanziamenti di cui avevano bisogno. Per questo l’esecutivo Ue ha deciso di istituire un quadro di aiuti di Stato per Pmi e società a media capitalizzazione, in modo da aiutarle a superare le fasi più critiche del loro ciclo di vita, in particolare, spiega la Commissione, la cosiddetta “valle della morte” che devono attraversare per portare nuovi prodotti e idee sul mercato.
La Commissione ha così deciso di rivedere le regole sugli aiuti di Stato, adottate nel 2006, definendo una serie di nuove linee guida, che entreranno in vigore a partire dal 1 luglio. Definiscono nuove condizioni a cui gli Stati membri possono concedere aiuti. “Il fallimento del mercato in materia di accesso ai finanziamenti, aggravato dalla crisi, colpisce le imprese europee nel loro sviluppo, dalla fase di star up in avanti. Queste nuove regole contribuiranno a colmare questa lacuna di finanziamento incoraggiando gli Stati membri a mettere in atto misure di aiuto ben progettate”, ha spiegato il Commissario alla concorrenza, Joaquín Almunia. “Queste misure – ha aggiunto – possono dare agli investitori privati i giusti incentivi a investire maggiormente nelle Pmi e nelle società a media capitalizzazione, aumentando la loro capacità di crescere e creare posti di lavoro”.
Tra i principali cambiamenti messi in campo dalla Commissione, una soglia più alta per gli aiuti che, fino a 15 milioni di euro potranno essere versati senza essere vagliati dall’Antitrust Ue. Oggi il limite è invece di 1,5 milioni all’anno. Più flessibilità anche sui destinatari: gli aiuti possono riguardare non solo le Pmi ma anche le cosiddette ‘midcap’ (meno di 500 dipendenti) e le imprese “innovative” cioè fino a 1500 dipendenti ma con importanti costi di ricerca e innovazione. (10% del totale dei costi operativi).
Le linee guida includono anche una più ampia gamma di strumenti finanziari ammissibili (equity, quasi equity, prestiti e garanzie) per consentire agli intermediari finanziari e ai fondi di investimento interessati di offrire alle aziende la quantità e la forma di finanziamento più adeguato alla loro fase di sviluppo e al settore. La partecipazione obbligatoria degli investitori privati, infine, sarà valutata in funzione dell’anzianità e del livello di rischio dell’impresa. In questo modo sarà possibile avere un sostegno pubblico più importante, laddove i privati sono più reticenti a fornire il finanziamento necessario.