- L'Europa come non l'avete mai letta -
giovedì, 16 Ottobre 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green
  • Agricoltura
  • Altre sezioni
    • Agenda europea
    • Cultura
    • Sport
    • Postcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
  • Eventi
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Europee 2024
  • Fit for 55
  • Energia
  • Hge
  • Agrifood
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green
  • Agricoltura
  • Altre sezioni
    • Agenda europea
    • Cultura
    • Sport
    • Postcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
No Result
View All Result
Eunews
No Result
View All Result

Home » Editoriali » Detersivi e istituzioni

Detersivi e istituzioni

Diego Marani di Diego Marani
4 Marzo 2014
in Editoriali

consumatori

Ho recentemente seguito un corso di formazione sui media sociali dove un competente istruttore ci ha dato una completa panoramica delle più comuni piattaforme descrivendoci rischi e opportunità di ognuna, dal punto di vista personale ma anche professionale. L’istruttore era chiaramente abituato ad avere a che fare con aziende e il suo punto di vista era tutto commerciale. Parlava di marche e di visibilità, di indicatori e statistiche. Essere su Facebook aiuta le vendite, promuove il prodotto, crea immagine e permette di pilotare i gusti dei consumatori in un ambiente fluido e sempre cangiante. Una prospettiva che può essere illuminante per funzionari come noi che vediamo tutto spesso solo dal pachidermico punto di vista istituzionale e che fatichiamo a comunicare in modo efficace con il mondo esterno.

Ma quando ho sentito l’istruttore affermare che la Commissione europea non può non essere su Facebook se vuole vendere il suo prodotto, mi è venuto da storcere la bocca. Ho obiettato che noi non abbiamo niente da vendere, noi facciamo leggi, seguiamo la loro applicazione, conduciamo politiche, finanziamo progetti e ne verifichiamo l’efficacia e la corretta realizzazione. Potremmo tutt’al più usare Facebook come strumento per promuovere nostre iniziative, magari aprendo profili specificamente legati all’una o all’altra azione, ma senza una veste di ufficialità istituzionale. E del resto già lo facciamo. Ho fatto notare che un’istituzione deve usare altre vie per raggiungere il cittadino, che per questo ci sono i nostri servizi di informazione e gli speculari uffici degli Stati membri, fino a regioni, province e comuni, perché noi operiamo attraverso strumenti giuridici e procedure, non organizziamo raduni virtuali e gruppi di fan. Questi servizi magari si possono migliorare, ma non scavalcare usando Facebook. Ho insistito sul fatto che un’istituzione non può sottoporsi ai “mi piace” di un social media come fa un adolescente con le foto delle sue vacanze.

Con mia grande sorpresa, il mio intervento è stato accolto dalla perplessità dell’istruttore e soprattutto dalla massiccia contrarietà delle mie dodici colleghe, invece convinte che essere su Facebook sia una necessità indiscutibile, ancora di più per un’istituzione che si vuole democratica e che viene spesso accusata di essere lontana dal cittadino. Alcune delle mie molto connesse colleghe mi hanno assicurato che i profili Facebook dei loro servizi hanno molto seguito, sono costantemente aggiornati con le ultime notizie della Direzione generale e quando non c’è nulla di nuovo, anche con ricette di cucina e consigli utili. Davanti a una così convinta e unanime replica, ho cominciato a pensare di essere io troppo vecchio e troppo legato, malgrado i miei sforzi di aggiornamento, a modalità comunicative d’altri tempi.

L’istruttore, dopo avere ascoltato annuendo le obiezioni delle mie colleghe alle mie osservazioni, ha voluto concludere constatando l’evidenza che al giorno d’oggi per comunicare efficacemente con il cittadino-consumatore bisogna assolutamente essere sui social media. Allora ho capito dov’era l’equivoco, e nel sentirmi infine illuminato mi sono sentito anche profondamente desolato. “Cittadino-consumatore” ha detto l’istruttore con serena certezza. Neanche l’ombra di un dubbio sulla sua faccia che i due siano concetti profondamente diversi. Neanche su quello delle mie colleghe. Stavo per alzare la mano e avventurarmi a spiegare che cittadino e consumatore non sono per niente la stessa cosa, che il cittadino vota e cambia i governi, che gode di diritti che sono costati la morte a milioni di persone e che invece il consumatore è solo una parte in uno scambio commerciale, che non ha nessuna responsabilità verso la società e agisce per il suo puro interesse privato. Che si può essere schiavi e consumatori, ma schiavi e cittadini mai.

Ma poi no, ho lasciato perdere. Ho capito che aveva ragione l’istruttore assieme alle mie dodici colleghe. Se non riusciamo a raggiungere il cittadino, forse è perché il cittadino non c’è più: è rimasto solo il consumatore. O forse perché dodici su tredici di noi la pensano così. Non ci resta dunque che trasformarci in detersivo. E cercare di venderlo.

Diego Marani

Tags: cittadinicommissione europeaconsumatoridemocracyfacebooksocial network

Eunews Newsletter

Ti potrebbe piacere anche

Fitto
Politica

La vicepresidenza a Fitto divide il centro-sinistra (e la maggioranza Ursula)

12 Novembre 2024
Digital

L’Ue mette Apple nel mirino per il suo geo-blocking, un mese di tempo per rispondere

12 Novembre 2024
Raffaele Fitto nel corso dell'audizione di conferma per il ruolo di vicepresidente esecutivo della Commissione europea [Bruxelles, 12 novembre 2024]
Politica

Modello De Gasperi e mediazione, Fitto l’europeista al cospetto del Parlamento Ue

12 Novembre 2024
Digital

Temu ancora nel mirino della Commissione Ue per violazione della protezione consumatori

8 Novembre 2024
audizioni commissari
Politica

Via libera a 19 dei 20 commissari Ue con il voto della maggioranza e di Ecr. Un messaggio in vista dei vicepresidenti (e di Fitto)

8 Novembre 2024
audizioni
Politica

Nella seconda giornata di audizioni dei commissari Ue il primo rinvio. Gli eurodeputati in dubbio sulla svedese Roswall

6 Novembre 2024
Made with Flourish

Il Rapporto Draghi in italiano

di Redazione eunewsit
9 Settembre 2024
CondividiTweetCondividiSendCondividiSend

Secondo articolo

di IT Withub
20 Dicembre 2024

Riassunto secondo articolo

Banane brandizzate Chiquita. Credit:   Justin Tallis / AFP

Quello che capita

di Redazione eunewsit
16 Dicembre 2024

kjashasaskdlasmnc ddddddddd

Credit: Tiziana FABI / AFP

Prova Programma 2

di Redazione eunewsit
12 Dicembre 2024

vfdvddfvdfvdvd

Borrell

Prova programma

di Redazione eunewsit
12 Dicembre 2024

cdfjlkdsjlkfjlfjkldfs

  • Chi siamo
  • Eventi
  • Contatti
  • L’Editoriale
  • 7 racconti di Diego Marani
  • Privacy Policy
  • Cookie policy

Eunews è una testata giornalistica registrata - Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

Copyright © 2023 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green Economy
  • Agricoltura
  • Agenda europea
  • Cultura
  • Sport
  • Editoriali
  • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata

No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Digital
  • Green Economy
  • Agricoltura
  • Agenda europea
  • Cultura
  • Sport
  • Editoriali
  • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata

This site is registered on wpml.org as a development site. Switch to a production site key to remove this banner.

Attenzione