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Home » Economia » Barnier apre ai debiti pubblici “buoni” per la ripresa: “Serve approccio differenziato”

Barnier apre ai debiti pubblici “buoni” per la ripresa: “Serve approccio differenziato”

Secondo il commissario al Mercato Interno a chi rispetta la disciplina di bilancio Bruxelles dovrebbe concedere maggiori investimenti per voci come “istruzione, ricerca e solidarietà”

Redazione</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/eunewsit" target="_blank">eunewsit</a> di Redazione eunewsit
27 Marzo 2014
in Economia

Secondo il commissario al Mercato Interno a chi rispetta la disciplina di bilancio Bruxelles dovrebbe concedere maggiori investimenti per voci come “istruzione, ricerca e solidarietà”

Michel Barnier
Michel Barnier

Non si può chiedere a tutti i Paesi di rispettare gli impegni di bilancio allo stesso modo, c’è bisogno di una “differenziazione”. A dirlo è il commissario al Mercato interno, Michel Barnier che apre allo scorporo nel conteggio del deficit di quelli che definisce i “buoni investimenti”, e anche “i buoni debiti”.

Per il commissario se da un lato “la gestione della spesa pubblica e la disciplina di bilancio sono rispettate”, e questo è “l’elemento più importante”, ci vuole una “differenziazione a seconda del paese e a seconda il periodo” per quanto riguarda la possibilità di fare maggiori investimenti pubblici. Per Barnier, che dice di aver “sempre chiesto questa cosa all’interno del collegio dei commissari”, l’Unione europea dovrebbe considerare che “i buoni investimenti, i buoni debiti che servono a garantire una buona educazione, la formazione, la solidarietà e la ricerca”, devono essere “preservati” per non “frenare o fragilizzare la crescita e la ripresa”. Tenedo comunque presente che “ogni paese deve seguire il suo percorso e rispettare i suoi impegni”, perché “quando c’è un problema in un Paese, perché è troppo indebitato, questo diventa un problema per tutti”. È questa la “lezione che abbiamo appreso dalla crisi”, e per cui l’Ue ha scritto “le nuove regole come il Two Pack, il Six Pack e l’unione bancaria”, nate allo scopo “di ritrovare la fiducia” dei mercati.

Ma quando avremo recuperato questa fiducia”, allora “dovremo insistere di nuovo su questa differenziazione”, che non è in antitesi “all’aumento dell’effetto leva dei finanziamenti pubblici quando si tratta di fondi strutturali europei”. Barnier su quest’ultimo punto ha portato l’esempio della Grecia dove “una parte dei fondi strutturali sono usati dalla Bei per facilitare prestiti più accessibili alle Pmi svantaggiate, per garantire questi prestiti e generare così un effetto leva”.

Tags: barnierCrisidebito pubblicodeficitinvestimentiripresa

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