La Fondazione Re Baldovino, la più prestigiosa del piccolo regno, sostiene un gruppo di nostalgici degli anni ’70 che cerca fondi per preservare la sala ABC
Il Belgio si mobilita per salvare il suo ultimo cinema porno, “uno degli ultimi in Europa”, sottolineano gli organizzatori.
La sala ABC è oramai chiusa da quasi un anno, è un foto di quarantanni fa, è rimasta ferma al suo allestimento degli anni ’70 in ogni dettaglio, anche nelle macchine per la proiezione, che possono illuminare solo la pellicola. E proprio questo è il suo valore storico, sostiene la fondazione che lo vuole salvare, perché è un’istantanea degli anni ’70 (aprì nel 1971), un memorabilia della pornografia, in boulevard Max, a due passi dal quartiere a luci rosse di Bruxelles, volgare e sporco, con le sue salette singole per vedere film porno di scadente qualità da soli. Non più un momento da condividere, ma un momento di solitudine.
Dunque la Fondazione Re Baldovino, una prestigiosissima organizzazione che, con il nome di uno dei re più amati del Belgio, finanzia la cultura e la ricerca ha dato una mano a questo gruppo di nostalgici amanti del cinema e degli anni ’70 che hanno creato la fondazione Cineact, che punta a raccogliere “almeno 60.000” euro (15.000 pare siano già stati trovati) per salvare la sala dalla distruzione per far posto, pare, a un ristorante, e poi darla in gestione, con le sue 700 pellicole in archivio a qualcuno specializzato nel settore. “La nostra priorità – spiegano – è arrivare a un accordo con la proprietà dell’immobile per evitarne la sparizione”. Non si intende, a quanto sembra, ricreare una sala porno, ma “da vita ad un nuovo progetto culturale”, salvando lo spazio e la sua destinazione d’uso.
C i sono vari modi di sostenere la fondazione, sia con un versamento unico sia con un bonifico mensile fisso di almeno cinque euro e, sottolineano i promotori, “va notato che la fondazione Cineact ha ottenuto l’apertura d’urgenza di un conto progetto presso la Fondazione Re Baldovino […] e offre la possibilità di ottenere una deduzione fiscale a partire da donazioni di 40 euro”.