La portavoce del commissario per le Politiche regionali Hahn: “Importante contributo in materia di politica regionale”. Alla presidenza italiana il compito di farla approvare
La macroregione adriatico-ionica prende forma, e per la fine dell’anno potrebbe iniziare ad aver vita. La Commissione europea ha deciso di studiare una strategia per permettere integrazione e sviluppo di un’area a cui a Bruxelles si guarda con grande interesse. Shirin Wheeler, portavoce del commissario europeo per le Politiche regionali, Johannes Hahn, rileva che “per la prima volta sono interessate da un progetto comune un numero uguale di paesi Ue e di paesi non Ue”. La regione adriatico-ionica vede coinvolti Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Serbia, Albania e Grecia. Gli otto paesi hanno deciso di lanciare l’iniziativa e hanno chiesto all’Ue di avviare una consultazione per capire come realizzare il progetto. La consultazione richiesta dagli stati interessati adesso si è chiusa e l’esecutivo comunitario inizierà a mettere a punto il piano d’azione per uscire dalla fase di progetto ed entrare nella fase di realizzazione. La portavoce di Hahn spiega che l’obiettivo è presentare la proposta “entro giugno”, chiedendo agli stati di adottarla “entro la fine dell’anno, e quindi sotto presidenza italiana”.
L’Italia potrà dunque giocare un ruolo di primo piano nella realizzazione di un progetto che interessa da vicino le politiche di rilancio del paese, e la presidenza di turno del Consiglio europeo sarà un’ottima occasione per portare a casa risultati concreti e fare del semestre italiano un semestre fruttuoso. La strategia della Commissione si focalizzarà su quattro priorità: collegamenti (vale a dire reti di trasporto e reti energetiche), ambiente (tutela della natura e politiche di sostenilità), attrativa (sviluppo del settore turistico), e ‘crescita blu’ (politiche di promozione e sviluppo delle capacità del bacino marittimo). “Riteniamo che questa strategia possa dare un importante contributo, specie per i paesi dei Balcani occidentali”, sostiene Shirin Wheeler, secondo cui la realizzazione della regione adriatico-ionica costituirà “un ulteriore passo avanti nella strategia dell’Ue in materia di politica regionale”, sulla scia del percorso avviato con l’istituzione delle macroregioni del Danubio e del Mar Baltico.
“Le regioni saranno gli attori principali del progetto della macro-regione ed avranno in questo progetto un ruolo cruciale e centrale”, il commento di Salvatore Tatarella (Fli/Ppe), membro della commissione Ambiente del Parlamento europeo. Per l’europarlamentare Erminia Mazzoni (Ncd/Ppe) la macroregione “è un modello funzionale, che non aggiunge risorse ma punta sulla strategia”, nonché l’inizio di un percorso più ampio, “solo un punto di partenza verso la macroregione dell’intero bacino del Mediterraneo”. Dello stesso avviso anche Alojz Peterle (Ppe), membro della commissione Affari esteri, anche se per lui “tutti i paesi dei Balcani dovrebbero essere parte del progetto”.
Renato Giannetti