Il nuovo bilancio dell’Unione europea “combina l’eredità del passato con la necessità di aiutare l’Europa a riprendersi dalla crisi e lo fa con risorse più scarse”. Con queste parole Janusz Lewandowski, Commissario responsabile per il Bilancio, oggi in audizione al Parlamento Ue ha descritto il progetto di budget per l’anno prossimo adottato oggi dall’esecutivo di Bruxelles. Un equilibrismo dovuto al fatto che per la prima volta l’Unione ridurrà nel prossimo settennio in termini reali il suo bilancio, anche se promettendo allo stesso tempo che sarà dedicato alla crescita. In tutto saranno 145,6 miliardi di euro in impegni e 142,1 miliardi in pagamenti. Il 40% circa dei pagamenti servirà a coprire i progetti finanziati dall’Unione del periodo finanziario 2007-2013. La Commissione propone inoltre, per la terza volta in tre anni, una riduzione dell’1% del suo organico.
“Con il bilancio dell’Ue 28 paesi mettono in comune una piccola parte delle loro risorse per ottenere il massimo beneficio per oltre 500 milioni di europei” aggiunge Janusz Lewandowski, secondo cui “ciò consente di evitare duplicazioni degli sforzi a livello nazionale e rende ciascuno Stato membro più forte poiché un’azione congiunta produce risultati migliori rispetto ad azioni frammentarie”.
Il commissario ha spiegato che “il progetto di bilancio 2015 ammonta all’1% dell’Reddito nazionale lordo cumulato di tutti gli Stati membri e tiene conto delle maggiori problematiche attuali e future, quali la crisi ucraina o la necessità di rafforzare la sicurezza energetica dell’Ue, riorientando le proprie risorse limitate”.
L’aumento proposto degli impegni (2,1%) e dei pagamenti (1,4%) è praticamente assorbito dal tasso d’inflazione stimato per il 2015. Gli stanziamenti di impegno si concentrano sui nuovi programmi (quadro finanziario pluriennale 2014-2020) e quasi il 60% dell’importo proposto è destinato a programmi a favore di ricerca e innovazione, gioventù e imprese.
La maggior parte degli stanziamenti di pagamento è destinata a settori come la ricerca (Orizzonte 2020), le reti transeuropee dell’energia, dei trasporti e delle TIC (meccanismo per collegare l’Europa) o l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile. Altri settori che vedono un aumento dei pagamenti sono il Fondo asilo, migrazione e integrazione (+140%) e la tutela della salute dei consumatori europei (+20%).
La quota corrispondente al costo di funzionamento dell’Ue resta stabile al 4,8% circa del bilancio totale: l’incremento del costo (+1,6%) è all’incirca pari al tasso d’inflazione previsto e non aumenta in termini reali.