Il Parlamento europeo condanna l’escalation di violenza in Medio Oriente. Con una risoluzione approvata con 459 voti favorevoli, 113 contrari e 60 astensioni i deputati hanno chiesto la fine immediata dei lanci di razzi su Israele e dell’azione militare israeliana contro Gaza. Ma i parlamentari europei hanno voluto anche lanciare un messaggio agli Stati membri e al responsabile della politica estera dell’Unione europea Catherine Ashton affinché venga fatto di più per sostenere il ‘cessate il fuoco’ e favorire la ripresa dei colloqui di pace diretti tra israeliani e palestinesi.
I deputati sottolineano che l’uccisione deliberata di civili, che è un crimine di guerra, e la distruzione delle infrastrutture civili non sono in alcun modo giustificabili, e che sia i cittadini israeliani sia quelli palestinesi hanno il diritto di vivere in pace e sicurezza. “Entrambe le parti dovrebbero compiere sforzi credibili per rilanciare il processo di pace – ha affermato Cristian Preda, esponente del Ppe – la risposta a questa crisi non è certamente nuova violenza”.
Il Parlamento ha incoraggiato i principali attori politici regionali, in particolare Egitto e Giordania, a continuare a impegnarsi per placare la situazione e ha chiesto sforzi seri dalla comunità internazionale. Per Victor Boştinaru, membro del gruppo S&D “la morte di bambini e innocenti è semplicemente inaccettabile. Il ruolo dell’Unione europea consiste nel mediare e calmare la tensione, ma oggi la sua voce è ancora troppo timida e inefficace”. Anche Fabio Massimo, deputato dell’EFDD, ha esortato l’Ue a prendere posizione contro l’estremismo: “È questo il principale nemico della pace. Noi sosteniamo i civili innocenti che hanno avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato”.
Mentre l’Aula discuteva centinaia di persona hanno manifestato all’esterno del palazzo del Parlamento di Strasburgo con bandiere palestinesi e striscioni che chiedevano la fine dei bombardamenti israeliani e dell’occupazione. Alla manifestazione hanno partecipato anche gli esponenti della Gue che anche in Aula hanno poi esposto cartelloni con la scritta: “Basta con l’occupazione della Palestina”. La Siistra Unita però non ha appoggiati il testo che, per l’irlandese Martina Anderson, rappresenta “un tentativo per evitare di criticare Israele e ignora le cause del conflitto”, mentre avrebbe dovuto sottolineare che le azioni di Tel Aviv “violano il diritto internazionale”.