Ci doveva scappare il morto (298, per l’esattezza) perchè l’Unione europea avviasse la fase di sanzioni economiche e commerciali contro la Russia per la crisi in Ucraina. Dopo l’incidente aereo dei giorni scorsi nei cieli dell’Ucraina dell’est, dove un areo della Malaysia Airlines diretto in Asia sarebbe stato colpito da un razzo (ma ancora la certezza non c’è), i ministri degli Esteri dell’Unione europea si sono decisi: la fase tre delle sanzioni avrà avvio. E’ stato chiesto alla Commissione di chiudere il pacchetto di sanzioni su cui si sta lavorando da mesi, e giovedì approderà sul tavolo degli ambasciatori in occasione della riunione del Coreper, la riunione degli ambasciatori presso l’Unione europea dei diversi Stati membri.
Embargo sulle armi, embargo sulla fornitura dei beni a duplice uso civile-militare, divieto di accesso ai mercati di capitale, restrizioni sulle “tecnologie sensibili” tra cui l’energia: queste le misure che l’Ue è pronta ad adottare. Servirà un consiglio Esteri o un vertice del Consiglio straordinario per approvarle, e a Bruxelles sono pronti a scommettere che un nuovo consiglio Esteri sarà convocato per la giornata di venerdì, subito dopo il Coreper. Voci la cui fondatezza dipenderà da quello che farà Mosca. “Ci vuole un atto del tutto nuovo e positivo della Russia, che finora non c’è stato, perchè le sanzioni non aumentino”, ha detto il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, al termine della riunione. “Sarà l’Alto rappresentante a valutare se esistono i presupposti consensuali per un approvazione dei ministri o se invece servirà un vertice dei capi di Stato e di governo”. Tra i ventotto capi diplomazia “ci siamo lasciati con l’accordo di convocare il consiglio Esteri in ogni momento e di lasciare a Catherine Ashton il compito di vedere se potremmo essere noi a prendere un’eventuale decisione in questo senso”.
Ad ogni modo per la titolare della Farnesina “quello che deve essere chiaro è che giovedì il tema sarà sul tavolo e che il pacchetto deve essere immediatamente pronto a essere sottoposto al voto o del Consiglio europeo o del consiglio Esteri”. E’ la fase tre, anche se nessuno ne parla. “Non conta che si tratti di fase due o fase tre ma che le decisioni diventino operative”, si è limitata a dire Mogherini. Lei ha altro a cui pensare. Sono altre, a suo dire, le priorità. “Ora la priorità è recuperare tutti i corpi e fare in modo che le indagini internazionali siano condotte su tutta l’area interessata e per tutto il tempo necessario”. E dalla Russia arrivano segnali incoraggianti in questo senso. Proprio mentre a Bruxelles i ventotto decidevano nuove sanzioni (giovedì il Corper estenderà anche la lista di individui sanzionati), a Mosca la presidenza della repubblica federale russa ha diffuso un comunicato ufficiale in cui si informa di un colloquio telefonico tra il presidente russo, Vladimir Putin, e il primo ministro olandese Mark Rutte. Putin, ha fatto sapere il Cremlino, ha parlato dell’attuazione a livello pratico della risoluzione Onu in cui si chiedono sforzi per l’inchiesta internazionale sull’incidente.