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Home » Politica » Lord Hill riprova a convicere il Parlamento: “Non sospettate di me perché sono britannico”

Lord Hill riprova a convicere il Parlamento: “Non sospettate di me perché sono britannico”

Dopo due audizioni e una tornata supplementare di domande scritte, domani i deputati decideranno se dare luce verde all'incaricato da Juncker per i servizi finanziari. Nel secondo round al Parlamento europeo, attenzione su conflitto di interessi e indipendenza del commissario designato

Letizia Pascale</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@LetiziaPascale" target="_blank">@LetiziaPascale</a> di Letizia Pascale @LetiziaPascale
7 Ottobre 2014
in Politica

Questa volta la performance è molto più convincente. Il difetto del commissario designato ai servizi finanziari, Lord Jonathan Hill, rimane fondamentalmente uno eppure “incurabile”: Hill è britannico, e quindi membro di un Paese fuori dall’Eurozona. Per questo molti eurodeputati, anche dopo un secondo round di audizione e un supplemento di domande scritte, non riescono a vederlo come il migliore responsabile per il portafoglio dei servizi finanziari e quindi dell’Unione bancaria. Hill lo sa bene e ai parlamentari chiede di non pagare il prezzo della sua nazionalità: “Sarò indipendente”, “lavorerò nel nome dell’Europa nel suo insieme” e non per la proteggere gli interessi della City di Londra, come molti temono, insiste Hill. Il commissario designato si dice “colpito dalla resistenza incontrata in queste settimane”: “Ho dovuto superare sospetti perché sono britannico – lamenta – e ho lavorato duramente per farlo”. Domani si saprà se ci è riuscito davvero.

Altra questione rimasta aperta, su cui i deputati chiedono ulteriori chiarimenti, è quella del conflitto di interessi, visto che tra le precedenti attività lavorative di Hill figura anche quella di lobbista per società di servizi finanziari. “Facevo soprattutto attività di pubbliche relazioni – spiega Hill – la lobby era solo una piccola parte. La vostra sensazione è che io sia stato in molte società finanziarie ma non è vera e comunque ho cessato questa attività 5 anni fa”. In ogni caso, aggiunge, “è un periodo di cui vado fiero e durante cui mi sono comportato bene, ma ho scelto la strada di servire prima come ministro e ora in Europa e non farò nulla per mettere a repentaglio l’onore di questo incarico”. I commissario designato rifiuta però di entrare nei dettagli dei clienti di quel periodo perché “risalgono a 25 anni fa e le cose sono cambiate”.

A inizio audizione, Hill chiede ai deputati di immaginare di essere nel 2019, verso la fine del mandato della Commissione Juncker. Per allora, prevede lo scenario di “un’Europa ritornata alla crescita, in cui la disoccupazione è diminuita soprattutto tra i giovani, si sta ritornando ad una situazione sana, un’Europa più coesa e che risponde meglio alle preoccupazioni dei cittadini”. Una Europa in cui le Pmi “ottengono più accesso al credito e creano occupazione”. Nelle previsioni di Hill per il futuro, l’Ue sarà anche “rimasta una famiglia di 28 Paesi, incluso il Regno Unito”. Un auspicio, quella sulla mancata uscita di Londra dall’Ue, che non manca di suscitare le proteste di un esponente Ukip: “Questa – risponde il commissario designato – è la mia speranza e la mia convinzione”.

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