In Italia sono 260 mila i giovani, tra i 15 e i 29 anni, che dal primo maggio a oggi hanno già presentato la richiesta per aderire al progetto Garanzia giovani. Lo ha dichiarato Giuliano Poletti, intervenuto davanti alla Commissione Lavoro del Senato per illustrare lo stato di avanzamento del programma, promosso dall’Ue, per favorire l’occupazione giovanile.
Nel corso del suo intervento, il ministro del Lavoro ha però fornito un dato preoccupante. Le risorse stanziate, che ammontano a 1,5 miliardi di euro, “ci permettono potenzialmente di garantire assistenza a 400-500 mila giovani”, ha dichiarato Poletti. Dunque le richieste sono già arrivate oltre la metà di quelle finanziabili. Se si tiene conto che la scadenza del programma è a dicembre 2015, e che “l’obiettivo iniziale prevedeva di raggiungere un milione e mezzo di giovani”, come ha ricordato lo stesso Poletti, resta da capire come si reperiranno i fondi per garantire l’accesso a tutti coloro che ne faranno richiesta.
Oltre alle difficoltà finanziarie, vi sono quelle legate alla disomogeneità nell’attuazione del programma a livello nazionale. “Vi sono Regioni in cui il progetto è in fase molto avanzata”, ha evidenziato il ministro, a fronte di altre che invece sono pressoché immobili. E’ il caso, quest’ultimo, della Calabria, che “è in grave ritardo perché lì manca da tempo un governo” regionale.
Un ritardo che anche il sottosegretario Delrio aveva denunciato, intervenendo alla presentazione del rapporto annuale di Svimez sullo sviluppo del Mezzogiorno. “Non è possibile che con 14 mila iscritti” al programma in Calabria non sia stato “fatto ancora nessun colloquio”, aveva tuonato Delrio, minacciando di togliere a quella Regione “la facoltà di gestire il programma Garanzia giovani”.
Poletti, in Senato, ha comunque sottolineato il dato positivo delle adesioni. Ha parlato di una “media di 40 mila domande al mese, con un consolidamento negli ultimi due mesi” nei quali si è raggiunta la quota di 50 mila domande al mese. Secondo Poletti, questo è indice che il progetto non ha stimolato solo un interesse iniziale per poi cadere nel dimenticatoio. Un rischio che il ministro intende comunque scongiurare. Infatti, ha annunciato ulteriori “campagne di comunicazione per informare i giovani”.
Sul fronte dei risultati, il ministro ha annunciato che il monitoraggio verrà fatto dal governo insieme con le Regioni. Intanto, alcuni dati sono già disponibili nel report settimanale pubblicato dal ministero sul sito dedicato alla Garanzia giovani. Il problema attuale, ha spiegato il ministro, è che “molte Regioni hanno ancora in corso avvisi e bandi”, e alcune “hanno inserito Garanzia giovani all’interno di loro progetti regionali”. Quindi, per alcuni dati bisognerà attendere, mentre altri andranno estrapolati da altri programmi per l’occupazione giovanile. Tuttavia, ha promesso Poletti, “entro dicembre saremo in grado di fornire maggiori dettagli”.