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Home » Editoriali » Flexy

Flexy

Francesco Cardarelli</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@Ceskoz_" target="_blank">@Ceskoz_</a> di Francesco Cardarelli @Ceskoz_
31 Ottobre 2014
in Editoriali

colonna sonora: Ramones – I don’t Want to Grow Up

È vergognoso che degli onesti lavoratori si ritrovino in situazioni come quella di mercoledì a piazza Indipendenza a Roma.

Già è faticoso andare in giro coi caschi in testa, i pesanti scudi di plexiglas e i manganelli, ma addirittura trovarsi costretti a doverli dare addosso a un gruppo di debosciati che invece di cogliere al volo l’occasione data loro dalla ThyssenKrupp (azienda nota per essere sempre attenta alle esigenze dei suoi dipendenti) per comprendere appieno i mutamenti della società di cui il Premier si è fatto messaggero, citando a memoria l’ex Premier Monti (“non esiste più il posto fisso”) scendono in piazza per difendere il posto di lavoro, è da terzo mondo.

I sindacati sono un’istituzione vecchia, figlia di quel periodo buio in cui studenti e operai, invece di studiare e lavorare, se ne andavano in giro per le strade a drogarsi, praticare il sesso libero e strillare slogan demenziali, farneticando di diritti, orari umani, ferie e malattie pagate, salari aumentati. E già allora i poveri poliziotti erano costretti a usare i manganelli, che forse non vi rendete conto di quanto pesano. Ma erano altri tempi, che si sperava fossero finiti.

Oggi siamo nell’era della flessibilità: gli orari sono una costrizione antica, le malattie sono state ampiamente debellate dalla moderna medicina, il governo sta abbassando le tasse quindi non si capisce a cosa debba servire lo stipendio e ci sono i tutorial su youtube per imparare a fare qualsiasi cosa. Oggi lavori in acciaieria, domani puoi essere un idraulico e dopodomani magari fai il portaborse del tuo amico che è diventato assessore grazie alle tangenti. Dov’è il problema? Siamo in Italia!

Senza lavoro poi si ha più tempo per stare con i figli e dedicarsi ai propri hobby, è vero che non ci sono i soldi per fare la spesa, ma comunque puoi aumentare il capitale della famiglia investendo nelle slot-machine o nei gratta e vinci.

Renzi è al fianco dei lavoratori (con un coltello appuntito).

È stato messo là dai nostri imprenditori più illuminati (talmente illuminati che hanno spostato la sede all’estero) proprio per eliminare il vecchiume che blocca il progresso del paese.

Non è possibile che ancora si dia voce a gente come la Camusso, eletta illegalmente, che riempie le piazze con pullman di prezzolati. Se guardate bene i manifestanti della CGIL del 25 ottobre, vi accorgerete che sono gli stessi delle manifestazioni a favore di Berlusconi. Sono lavoratori, ma del mondo dello spettacolo. Niente a che vedere coi professionisti della politica, quelli che hanno fatto la storia, tipo le autorevoli Madia e Picierno.

La situazione in Italia sta degenerando nonostante tutti gli ottimi sforzi fatti dal governo, come la riesumazione del progetto per il ponte sullo stretto.

Ci vorrebbe un intervento forte da parte del Presidente della Repubblica, ma sappiamo che in questi giorni era impegnato a rivelare sconvolgenti verità sulla trattativa Stato-Mafia, che avevo già sentito tipo dieci anni fa in una puntata di Blu Notte.

Per fortuna comunque c’è ancora chi si preoccupa del bene dei cittadini ed è quasi con commozione che chiudo questo numero con la nuova iniziativa del nostro eurodeputato preferito:

TG Buonanno EUROPA (link)

Buon uichènd a chi timbra il cartellino del collega assenteista e fa la cresta sulle trasferte.

Tags: Camussocgillavoratorilavoromanifestazionepiazza Indipendenzarenziromasindacati

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