Entro la fine del mese i nomi dei leader delle regioni separatiste dell’Est dell’Ucraina saranno aggiunti alla lista nera dell’Ue. È quanto hanno stabilito i ministri degli Esteri dei Ventotto riuniti nel primo Consiglio Affari esteri presieduto dal nuovo Alto rappresentante Federica Mogherini, che ha visto il debutto anche del nuovo ministro italiano, Paolo Gentiloni. Vista la “situazione sul terreno”, i responsabili delle diplomazie Ue hanno chiesto a Commissione e Servizio esterno di preparare una lista di nuovi nomi da inserire tra quelli di coloro che l’Unione europea ha deciso di colpire con il congelamento dei beni e il divieto di viaggio sul territorio europeo. Sanzioni che dovrebbero diventare effettive già entro la fine di novembre. Ma il Consiglio “continuerà a seguire la situazione sul terreno e si comporterà di conseguenza”, recitano le conclusioni della riunione. I Ventotto si riservano anche la possibilità di prendere “ulteriori azioni” contro l’annessione “illegale” della Crimea da parte della Russia per “implementare pienamente la politica di non riconoscimento” delle azioni di Mosca.
“L’accordo tra di noi è definire le nostre azioni su tre pilastri”, ha spiegato Mogherni a fine Consiglio: per prima cosa “il ruolo dell’Ue, perché questa è una crisi europea, non c’è dubbio”, poi “concentrarci perché non ci sia un deterioramento della dimensione umanitaria della crisi” e terzo “rilanciare il dialogo, visto che la Russia è parte del problema ma anche una parte della soluzione della crisi”. Con la Russia, ha precisato l’Alto rappresentante, si lavorerà “per il dialogo” e nel corso della riunione, ha fatto sapere Mogherini, “molti ministri mi hanno chiesto di andarci”: “Lo prendo come un segnale positivo di voglia di aprire un dialogo”, ha sottolineato “ma bisogna capire bene se ci sono le condizioni di andare per una visita fruttuosa” e “che porti a passi positivi”.
La formulazione delle conclusioni, che prevedono sì nuove misure punitive ma nella forma più blanda (quelle delle misure personali), senza ricorrere ad ulteriori sanzioni economiche contro Mosca, è una mediazione tra le diverse posizioni dei Paesi tra cui la discussione è durata un’ora più del previsto. Un blocco costituito da Polonia, Lituania e Repubbliche baltiche appoggiate dalla Gran Bretagna chiedeva infatti di usare la mano pesante con Mosca inserendo anche nomi russi nella lista nera dell’Ue o addirittura, richiesta arrivata soprattutto dalla Polonia, cominciando a preparare anche la base per nuove sanzioni economiche da introdurre contro Mosca. Dall’altro lato Germania, Francia, Belgio, Lussemburgo e Finlandia, spingevano invece per non pregiudicare il dialogo per una soluzione politica.
I ministri dei Ventotto ricordano anche al governo ucraino la necessità di “accelerare l’implementazione delle riforme” e ricordano che l’Ue rimane pronta a supportarle. Proprio per iniziare questo processo oggi Mogherini e il ministro degli esteri dell’Ucraina, Pavlo Klimkin hanno firmato l’accordo per lanciare, a partire dal 1 dicembre, una missione sulla riforma del settore della sicurezza civile. La missione europea, con un mandato iniziale di due anni, fornirà consigli sulla messa in pratica della strategia di riforma, sulla pianificazione di misure concrete e di una struttura incaricata di supervisionarne la messa in opera. La missione, che per il primo anno avrà un budget di oltre 13 milioni di euro, si occuperà di rispetto dei diritti dell’uomo, lotta contro la corruzione, uguaglianza di genere.