Politiche per la ricerca sostenibile e il passaggio epocale da una scienza nella società a una scienza con e per la società. Se ne è parlato a Roma alla Conferenza Science, Innovation and Society: achieving Responsible Research and Innovation, che si è tenuta dal 19 al 21 novembre all’Auditorium Parco della Musica e al Maxxi, organizzata dalla presidenza italiana dell’UE, con la collaborazione di Apre – Agenzia Europea per la Promozione della Ricerca, CNR e Roma Capitale.
L’incontro puntava a individuare politiche comuni e strategie pubbliche europee rivolte alla promozione del valore sociale della cultura scientifica. In una società matura, la scienza dovrebbe infatti avere un ruolo portante nel favorire l’innalzamento della qualità di vita, la riappropriazione del territorio, le pratiche di responsabilità e di cura dell’ambiente, la diffusione di conoscenze, la costruzione di reti di sviluppo, l’uguaglianza di genere. Tutte queste linee politiche presuppongono una rilettura dell’ambiente come territorio attivo, ovvero un luogo che svolge un ruolo di mediazione simbolica, cognitiva e pratica fra la materialità dei posti e l’agire sociale delle persone che li abitano.
Alla base della conferenza c’era la certezza che la ricerca scientifica debba essere parte integrante delle politiche culturali delle città d’Europa e che, in una società complessa come l’attuale, la conoscenza sia uno strumento necessario per una democrazia che sia davvero compiuta. Questi principi sono alla base di Horizon 2020, l’ambizioso programma di ricerca dell’Unione Europea, al quale la conferenza era strettamente collegata. Durante la tre giorni sono stati anche presentati i risultati dei numerosi progetti di ricerca vincitori dei bandi UE degli anni precedenti
Nella prima giornata, giovedì al Maxxi Base, la Sapienza e l’Osservatorio Scienza per la Società, in collaborazione con Roma Capitale e con il II Municipio hanno indetto l’incontro Science with and for Society in Rome, nel quale si è discusso del rapporto tra scienza e società e nella capitale. L’università aveva un suo spazio espositivo nella giornata del Maxxi, dove ha presentato una serie di preziosi reperti antichi e moderni provenienti dai musei riuniti nel suo Polo Museale.
All’evento principale dell’Auditorium, Science and Innovation for Society, si è avuta invece una tre giorni di tavole rotonde, workshop e dibattiti sulle modalità in cui la scienza può migliorare la società contemporanea. Come ha detto Giorgio Parisi, ordinario di fisica nella prima università romana, nella giornata inaugurale della conferenza al Maxxi Base, “se non siamo capaci di comunicare la scienza, decresce la capacità scientifica del paese”.