L’Unione europea non vuole più essere soltanto “un donatore” per l’Ucraina, occorre che ci sia “qualcosa in cambio”. È questo il messaggio che il commissario alle politiche di vicinato, Johannes Hahn ha voluto portare a Kiev nel corso della sua visita alla nuova Rada, il Parlamento ucraino. Il Paese, ha spiegato a Bruxelles al termine del suo viaggio, “deve passare dall’idea di essere semplicemente un destinatario di aiuto a quella di essere un’opportunità di investimento”.
Sul piano delle riforme, ha sottolineato Hahn, “il governo uscente e il primo ministro Yatseniuk hanno già fatto molto”, ma “ci sono questioni prioritarie per l’Ue”. Tra queste soprattutto “la lotta alla corruzione e il mantenimento dello stato di diritto”. Sfide importanti per cui “non si tratta solo di fare buone leggi ma anche di avere una messa in atto effettiva delle disposizioni”: serve che “le persone siano ben formate, che le misure siano messe in atto e si passi ai fatti”. Insomma, ha chiarito Hahn: “Vogliamo risultati tangibili e durevoli”.
Per questo il responsabile delle politiche di vicinato ha fatto fa sapere che l’Ue sta preparando una “lista delle priorità a breve termine” e che si recherà in Ucraina almeno una volta ogni tre mesi per fare il punto sulle riforme. Quello che l’Europa chiede all’Ucraina, ha spiegato, è una vera e propria road map “con indicazioni molto chiare, contenenti le riforme, il calendario e i primi risultati tangibili di quello che concretamente è stato fatto”. Come Europa, ha assicurato Hahn, “saremo a fianco degli amici ucraini a condizione che loro stessi facciano le scelte politiche necessarie e dimostrino la volontà di continuare”.
Se così sarà, l’idea è quella di arrivare “a inizio del prossimo anno”, ad una “conferenza dei donatori” anche se, “preferire che si parlasse di conferenza degli investiori piuttosto che di conferenza di donatori”, ha specificato Hahn. “Si tratta di stabilire la fiducia e se la fiducia esiste ci metteremo d’accordo molto rapidamente su una data, il prima possibile sarebbe meglio ma questo si potrà fare solo sulla base di una proposta molto concreta”. È necessario infatti, ha continuato il commissario, che chi investe in Ucraina “sappia molto bene le opportunita e le prospettive a breve e a lungo termine”. L’importante per l’Ue è “fare riguadagnare fiducia al Paese che sarà non solo un destinatario di aiuti ma anche un Paese in cui gli investimenti sono desiderabili e utili”.