Solo un’impresa su cinque nell’Unione Europea utilizza i servizi di cloud computing. Le ‘nuvole informatiche’ consentono alle aziende di accedere alle risorse desiderate senza doversi dotare di strutture informatiche proprie, ma accedendo ad uno spazio virtuale gestito da parti terze su internet. L’indagine condotta da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Ue, ha evidenziato che sebbene nel 2014 quasi tutte le imprese europee (97%) con 10 o più persone impiegate siano dotate di accesso internet, solo il 19% si serve di servizi di cloud computing. La maggioranza delle aziende che utilizzano la nuvola informatica operano nel settore della comunicazione (45%), seguito da quello relativo alle attività scientifiche, professionali e tecniche (27%), mentre per gli altri ambiti economici le percentuali variavano dal 14% al 20%. Inoltre, la soluzione cloud è scelta dalle aziende prevalentemente per i servizi di posta elettronica (66%), e per l’archiviazione di file (53%).
Nello scenario dipinto da Eurostat l’Italia si posiziona ampiamente al di sopra della media europe, che si ferma al 19% nell’uso del cloud computing. La penisola figura come il secondo paese europeo con la percentuale più elevata di imprese che utilizzano cloud (40%), dietro alla sola Finlandia (51%). Il bel paese stacca nettamente Germania (11%), Francia ed Austria (entrambe al 12%), Regno Unito (24%) ed Irlanda (28%). In fondo alla classifica Ue, tra i paesi in cui servizi di cloud computing sono utilizzati da meno del 10% delle imprese, si trovano Romania (5%), Lettonia e Polonia (entrambe al 6%), Bulgaria, Grecia e Ungheria (tutte ferme all’8%). In linea con l’Ue, le aziende italiane impiegano le nuvole informatiche prevalentemente per le email (86%). A seguire, software per l’ufficio (41%), applicazioni software finanziarie o contabili (33%), archiviazione di files (32%), ospitare uno o più database (28%) ed applicazioni software di gestione delle relazioni con i clienti (14%).
Il problema di sicurezza del servizio è stato individuato come il principale fattore che limita la diffusione del cloud computing nell’Unione Europea. Secondo quanto emerso dal sondaggio, il 39% delle imprese ritiene che dietro al ristretto uso di nuvole informatiche vi sia il rischio di violazione della sicurezza. La percentuale varia a seconda delle dimensioni delle aziende. Si parla del 57% per le grandi imprese e del 38% per quelle piccole.
Per l’81% delle imprese che non si servono di nuvole informatiche, la scarsa conoscenza di questi sistemi è la causa principale del loro inutilizzo a livello europeo (42%). Il secondo fattore di blocco alla diffusione del cloud computing è il rischio di una breccia nel sistema di sicurezza (37%). Entrambi figurano come fattori che ostacolano le nuvole informatiche in tutti i settori economici, ad eccezione di quello delle comunicazioni ed informazioni, e delle attività tecniche e scientifiche.