colonna sonora: André Rieu – Zorba’s Dance
Un nuovo summit tra i capi di stato dell’Unione ha avuto luogo nel (bucio del) cuore dell’Europa, senza che i cittadini se ne siano resi conto, perché quando c’è Sanremo il resto del mondo si ferma. Non che in altri momenti gli italiani stiano tutti lì ad aspettare i risultati degli incontri di Bruxelles, ma durante il festival potremmo anche essere invasi dall’armata russa, o tedesca, o russo-tedesca, senza accorgercene.
Ovviamente esistono altri paesi europei, che non guardano Sanremo, ma manco leggono Fuori Tema, quindi è inutile crucciarsi per loro. Del festivaldellacanzoneitaliana ho ampiamente parlato lo scorso anno (potete rileggere la puntata ordinando su questo sito il libro della raccolta di Fuori Tema: soltanto per le prime cinquanta telefonate con l’aggiunta di appena 18,61 € – escluse spese di spedizione, che significa che devo prendere la macchina e portarvelo, restando poi almeno un paio di giorni a mangiare e dormire da voi – verrà venduto con allegato il DVD di me che leggo le puntate, in canotta. Leggo tra me e me, muovendo solo impercettibilmente le labbra, ma ogni puntata indosso una canotta diversa) quindi andiamo ad affrontare argomenti più futili.
L’UE ha eletto da tempo il suo nuovo Alto Rappresentante, che visto l’aggettivo al maschile ha deciso di farsi crescere i baffi (scusa Federica, so che è un colpo basso, anzi baffo, ma devi pensare che sotto le luci dei faretti e di fronte alle telecamere HD non c’è scampo per le imperfezioni, prendilo come un consiglio) e in un momento di tensione così grave con la Russia, il suddetto Alto Rappresentante è andato a Minsk per… ah no, giusto, lì ci sono andate Germania e Francia per ricordare chi è che comanda nell’Europa Unita… Minsk signor tenente… vabbè comunque senza stare troppo a sottilizzare, l’importante è che si sia raggiunto un accordo: praticamente fino al 15 possono massacrarsi a colpi di bazooka, ma poi devono fermarsi e mettere in atto l’accordo del 2014 dopo il raggiungimento del quale eravamo tutti contenti anche se aveva fatto la fine delle promesse sulla legge sul conflitto d’interessi.
In alternativa a Putin era stata proposta la cessione della Grecia in cambio dell’Ucraina, così il paese ellenico sarebbe uscito dall’euro e la Russia avrebbe avuto uno sbocco sul Mediterraneo, ma la Troika si è opposta perché non voleva riscuotere i crediti in rubli.
La Grecia è stata la grande protagonista di questo vertice e dell’Eurogruppo di mercoledì, soprattutto per le giornaliste che da giorni stanno dibattendo se sia più fico Tsipras o Varoufakis. La prima volta del neo-primoministro insieme ai grandi europei sembra essere andata bene, voci ufficiose parlano anche di un presunto sirtaki di gruppo prima del dessert, con finale di Ouzo e lancio del bicchiere sul pavimento, in ogni caso il paese ha ottenuto grandi aperture e per esempio ora dovrà vedersela con i diktat dei “rappresentati delle istituzioni” e non più della “Troika”.
Che è come dire che i manifestanti sono stati manganellati dalle “forze dell’ordine”, non dalle “guardie”.
Da esperto economista e politologo comunque non sono d’accordo sull’azzeramento del debito greco ma è ovvio che quello che è stato fatto finora dall’UE è stato fallimentare, almeno per noi brava gente, magari chi ha una banca è stato contento, anzi si farà pure le vacanze in banca con gli amici mentre a noi ci tocca lavorare e pagare le tasse, non che non voglia pagare le tasse ma insomma vorrei capire per cosa le sto pagando e insomma fate respira’ sti pori greci che pian piano vi ridaranno tutto.
Concludiamo questo approfondimento sul vecchio continente con un focus sull’Italia per rimarcare che gli ascolti del Festival di Sanremo sono altissimi, i numeri della disoccupazione pure e in Parlamento si stroppiano di mazzate.
Buon uichénd a chi crede nell’Unione Europea e pure nel ciccione finlandese che vola sulla slitta portando i regali.