Bruxelles – I presidenti dei gruppi europarlamentari Gianni Pittella, S&D (Alleanza Progressiva dei Socialisti e Democratici), Guy Verhofstadt per l’ ALDE (Alleanza dei Democratici e dei Lberali per l’Europa) e Manfred Weber per il PPE (Partito Popolare Europeo) hanno fatto una dichiarazione congiunta in vista del Summit europeo sull’immigrazione.
“Non possiamo rimanere in sienzio in questa tragedia del Mediterraneo – hanno dichiarato i presidenti degli eurogruppi – ma é necessario trovare una soluzione europea a quello che é considerato un problema europeo coinvolgendo tutti gli Stati, tutte le Istituzioni e gli strumenti dell’Ue”.
L’Ue dovrebbe “assicurarsi che la condotta degli Stati membri sia adeguata nelle operazioni di ricerca e di salvataggio nel Mediterraneo”. Gli Stati membri dovrebbero mostrare più “solidarietà” provvedendo a fornire “più navi e risorse umane” nelle operazioni di ricerca.
L’istituzione europea Frontex (Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea) ha affermato che “saranno circa un milione le persone che proveranno ad atttraversare il Mediterraneo nei prossimi mesi”. “Per aiutare queste persone che lasciano il proprio paese di origine –ha sottolineato Pittella – è necessario offrire un accordo di solidarietà, aumentare i visti umanitari e fornire meccanismi di traferimento d’emergenza”.
“Gli Stati Membri – conclude – dovrebbero collaborare di più con autorità come FRONTEX, EASO (Ufficio Europeo per il Supporto all’Asilo politico) e EUROPOL (Ufficio di Polizia Europeo) per combattere i trafficanti di immigranti. Dovrebbero anche collaborare strettamente con i paesi più poveri, in particolare quelli vicini alla Libia”.
Centocinquanta deputati di vari schieramenti hanno poi firmato una lettera ai Capi di Stato e di Governo che saranno domani riuniti a Bruxelles, proposta dagli europarlamentari del Pd Patrizia Toia e Antonio Panzeri. Nella lettera si riconosce la “nuova consapevolezza” della situazione e si aggerma che “l’obiettivo deve essere di tradurre questa consapevolezza in impegni politici e azioni concrete per sostenere la sfida umanitaria di questi flussi migratori”.