Bruxelles – La Commissione europea ha messo a disposizione quasi un miliardo per la lotta alla disoccupazione all’interno della Garanzia giovani. Si tratta di un anticipo, deciso a febbraio e che ora diventa effettivo, nei fondi europei destinati al programma comunitario di cui l’Italia riceverà la fetta più consistente: 170 milioni, su un totale di 567 milioni che le spettano nell’arco di due anni. Si tratta del contributo più elevato d’Europa dopo quello della Spagna, a cui va circa un miliardo. In tutto la Garanzia giovani dispone di 6,4 miliardi di cui la metà non richiede il cofinanziamento a livello nazionale, mentre l’altra metà sì, in quanto proviene dal Fondo sociale europeo che la prevede. È stato deciso che le risorse stanziate siano anticipate nei primi due anni del periodo intero del programma (2014-2020), per consentire una “rapida e consistente” mobilizzazione di risorse per i giovani e ottenere risultati “immediati”. Ma i vincoli di bilancio cui sono soggetti gli Stati membri e la mancanza di finanziamenti nella fase iniziale hanno causato ritardi nell’attuazione a livello nazionale e regionale e così molti Paesi hanno sollevato il problema di non disporre del bilancio necessario per finanziare in anticipo il funzionamento di progetti. Per questo Bruxelles ha stabilito di dare un tasso di prefinanziamento più elevato per la dotazione specifica di 3,2 miliardi non soggetta a cofinanziamento per il 2015, in modo da garantire una rapida mobilizzazione dei fondi.
La decisione di aumentare il prefinanziamento “è un fatto senza precedenti” per la commissaria al Lavoro Marianne Thyssen, grazie al quale ora “gli Stati membri saranno in grado di finanziare rapidamente progetti poiché l’importo del prefinanziamento verrà aumentato di 30 volte”, e “potranno quindi aiutare fino a 650mila giovani a trovare un posto di lavoro, un apprendistato, un tirocinio o un ulteriore corso di studi”. “Sono convinta”, ha concluso Thyssen “che questa soluzione funzionerà: gli Stati membri stanno già segnalando i primi risultati”.