Bruxelles – L’olandese Jeroen Dijsselbloem sarà per altri due anni e mezzo il presidente dell’Eurogruppo. Il ministri delle Finanze della moneta unica hanno dunque scelto per la continuità, scartando l’ipotesi di sostituirlo con il candidato antagonista, lo spagnolo Luis De Guindos.
Il comunicato ufficiale parla di elezione “all’unanimità”, ma resta poco chiaro il processo di votazione. Lo stesso Dijsselbloem in conferenza stampa ha ammesso di non conoscere “l’esito del voto”. A quanto lui stesso a spiegato questa volta, la prima nella quale c’erano due candidati anziché uno solo come nelle esperienze precedenti, c’è stata una preventiva votazione “segreta” ma, ha detto l’olandese “il risultato del voto non è stato reso noto ai membri dell’Eurogruppo”. L’unico a vedere le schede sarebbe stato il ministro lussemburghese Pier Gramegna, che svolgeva le funzioni di presidente e, racconta Dijsselbloem, “dopo il voto, Gramegna ha detto che c’era una maggioranza sufficiente per la mia candidatura e ha chiesto se ci fosse supporto unanime e ognuno fortunatamente ha detto sì”. Nei riguardi di De Guindos il presidente confermato ha cavallerescamente commentato che “la Spagna è un grande paese e deve essere giustamente essere rappresentato nelle istituzioni Ue, non è un diritto legale ma è un buon punto per la Spagna, e sono sicuro ci saranno altre opportunità”. Poi ha raccontato che “appena dopo che sono stato eletto De Guindos venuto da me e si è congratulato caldamente. Abbiamo lavorato insieme e continueremo a farlo sono sicuro”.
Parlando poi del suo ruolo Dijsselbloem ha detto: “Mi piace svolgerlo e sono convinto che sia cruciale che l’Eurogruppo funzioni bene. Siamo un gruppo molto forte di governi, non ci incontriamo molto ma abbiamo molti strumenti e discutiamo molte politiche e passo dopo passo la cooperazione diventa più forte. E’ un grande onore continuare questo processo”.
A spiegare la rinnovata fiducia in Dijsselbloem tra i primi è stato il commissario europeo agli Affari monetari Pierre Moscovici, che ha descitto il suo lavoro come “intelligente, preciso, calmo, molto efficace”. Secondo il francese anche l’accordo sulla Grecia “deve un po’ all’Eurogruppo e molto al suo presidente”.