L’annuncio di ieri a L’Avana del raggiungimento di un accordo di pace tra il governo colombiano e i guerriglieri marxisti delle Farc, dopo 50 anni di conflitto, è stato accolto con grande soddisfazione in Europa. Federica Mogherini si è congratulata con i mediatori cubani e norvegesi e ha parlato di “un momento da cogliere per il popolo del Paese, le parti in conflitto e la comunità internazionale”. L’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue ha affermato che “è cruciale l’impegno di tutte le parti coinvolte per assicurare una giustizia efficace e credibile per le vittime del conflitto”, e questo “sarà un elemento essenziale per aiutare a guarire le ferite della violenza e costruire una pace efficace e sostenibile”.
Ieri sera per la prima volta il presidente colombiano, Juan Manuel Santos, è apparso insieme al leader delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, Rodrigo Londoño, noto anche come “Timochenko”, per annunciare un accordo fondamentale nel processo di pace nel Paese. L’impegno annunciato da entrambe a Cuba, dove erano in corso dal novembre 2012 i colloqui di pace, prevede la creazione di un tribunale speciale che giudichi i delitti di oltre 50 anni di conflitto, un punto rimasto uno degli ostacoli maggiori dei negoziati iniziati quasi tre anni fa. “Abbiamo concordato di creare una giurisdizione speciale per la pace che ci garantirà che i crimini commessi durante il conflitto, in particolare i più gravi e rappresentativi, non restino impuniti”, ha assicurato Santos, che è andato a L’Avana proprio per annunciare l’accordo con le Farc. Il presidente colombiano ha anche assicurato che adesso le parti vogliono raggiungere un accordo definitivo di pace entro sei mesi.
Si felicita della “scelta di abbandonano la violenza e abbracciare la democrazia”, Ramón Jáuregui per il gruppo S&D al Parlamento europeo. Per l’eurodeputato e presidente dell’assemblea parlamentare Ue-America latina “la storia dimostra che i voti prevalgono sempre sugli armamenti”.