Roma – Dopo aver esplorato come i diritti tv finanzino il calcio in Italia, Inghilterra e Spagna, dove i grandi broadcaster internazionali riversano ogni anno centinaia di milioni di euro nelle casse delle leghe calcistiche nazionali, è tempo di tracciare un bilancio. Lo facciamo mettendo a confronto le somme percepite dai club e analizzando le differenze tra i campionati e all’interno delle principali federazioni europee nella distribuzione delle risorse tra le società. Si tratta di soldi vitali, grazie ai quali le squadre possono costruire impianti e rafforzare le rose.
Il campionato che fa maggiormente gola alle televisioni di tutto il mondo è la Premier League. L’Inghilterra, patria del calcio, offre un campionato equilibrato, ricco di grandi squadre e con stadi moderni, senza barriere, nei quali assistere a una partita diventa uno spettacolo. Chi non può vederlo dal vivo si piazza davanti a uno schermo televisivo. Sono in tanti a farlo, anche fuori dall’Inghilterra. Tanto che i dati ufficiali per la passata stagione, 2014-2015, parlano di un ricavo derivante dai diritti tv di oltre 2 miliardi di euro per la Premier. Una cifra enorme, che spiega anche perché, in occasione del calciomercato, le squadre inglesi spendano cifre esorbitanti per giocatori che spesso non le valgono.
I criteri di distribuzione adottati dalla Premier League sono piuttosto equi: circa il 70% del totale viene diviso in parti uguali fra le venti squadre. La quota rimanente è suddivisa in maniera proporzionale al bacino d’utenza e al piazzamento in campionato.
Così, da questa speciale classifica emerge che il Chelsea, nella passata stagione, ha incassato dalle tv circa 138 milioni, seguita a ruota dal Manchester City, dallo United e dall’Arsenal. Il dato più significativo è però un altro. Le ultime della classe, Burnley e Qpr, visti i criteri adottati, hanno comunque guadagnato una somma di tutto rispetto: circa 90 milioni di euro.
Se confrontiamo queste cifre con quelle della serie A, la differenza balza subito agli occhi. Innanzitutto c’è da dire che per il nostro campionato non disponiamo di dati ufficiali, perché la Lega Calcio preferisce non diffonderli, ritenendoli dati sensibili. Sommando le cifre spese dalle pay-tv nostrane più quelle derivanti dalla vendita dei diritti all’estero, per la scorsa stagione la serie A ha incassato una somma vicina ai 900 milioni di euro.
La distribuzione, però, non è equilibrata come quella inglese. Seguendo i parametri indicati dalla Lega, la Juventus dovrebbe aver guadagnato circa 95 milioni di euro, mentre Milan e Inter si sarebbero fermate a circa 78. Come si può facilmente notare, si tratta di cifre vicine se non addirittura più basse di quelle incassate dalle ultime della Premier League. Il divario con le piccole di casa nostra, poi, è evidente: a club come Sassuolo ed Empoli sarebbero andati soltanto 19 milioni l’uno. La differente competitività tra i vari campionati passa anche da questi dati.
In Spagna, il gap tra le due grandi, Real Madrid e Barcellona, e le altre è notevolissimo. Le due corazzate della Liga, per il 2014-2015, hanno incassato circa 150 milioni l’una, ovvero quasi il 50% del ricavo totale, lasciando ‘le briciole’ agli altri club. Basti pensare che il Valencia, terza in questa particolare classifica, ha ricevuto dai diritti televisivi 48 milioni di euro, oltre cento in meno rispetto a Real e Barça. Al fanalino di coda Eibar, invece, solo 13 milioni, meno anche delle ultime della serie A. Dal prossimo anno, però, anche in Liga le cose cambieranno notevolmente. Il campionato spagnolo si adeguerà al resto d’Europa e passerà a un sistema di distribuzione collettivo, garantendo così maggiori ricavi e una suddivisione più equa.
L’appeal televisivo è decisamente inferiore per Bundesliga e Ligue 1, campionati che ricevono somme più basse dalle emittenti. Nella scorsa stagione, alla Bundesliga sono andati circa 580 milioni di euro dalla vendita dei diritti tv. La parte del leone, nella distribuzione, la fa ovviamente il Bayern Monaco, la formazione allenata da Pep Guardiola che ha stravinto il campionato. Ai bavaresi sono andati 50,6 milioni per lo scorso torneo, seguono il Borussia Dortmund con 42,6 e lo Schalke 04 con 42. Le ultime, Colonia e Padenborn, hanno incassato rispettivamente 21 e 20 milioni. Il dato più interessante che emerge da questi numeri è che una delle squadre più forti al mondo, il Bayern, prenda meno, per esempio, della Lazio. Ciò è dovuto appunto al poco interesse che la Bundesliga riesce a suscitare a livello internazionale, visto lo strapotere dei bavaresi.
Un altro campionato pressoché dominato da un’unica squadra è quello francese, nel quale il Psg è nettamente la squadra più forte. La Ligue 1 ha ricevuto 467,9 milioni di euro dai diritti tv della passata stagione. I parigini ne hanno incassati 45,5, l’Olympique Marsiglia 42,8 e il Lione 42. L’ultima per ricavi è il Metz con 12 milioni. La Ligue 1 è quindi l’ultimo per forza attrattiva tra i cinque campionati europei più importanti.