Bruxelles – Si apre un altro possibile fronte di libero mercato per l’Unione europea. La commissaria al Commercio Cecilia Malmström è andata in Tunisia per avviare alle negoziazioni relative agli ‘Accordi di Associazione inclusivi di aree di libero scambio approfondite’ (DCFTA).
Obiettivo dell’accordo, ha spiegato Malmström, è quello di “abbattere le barriere commerciali e avere la certezza che l’Ue supporti la Tunisia nel suo cammino verso il conseguimento delle riforme politiche ed economiche”. Inoltre, prosegue la commissaria, esso “porterà ottime opportunità commerciali da entrambe le parti, rassicurando le compagnie europee sul fatto che i tempi sono maturi per sostenere investimenti in quel Paese”. Questo nonostante il fatto, precisa Malmström, che “l’Ue aprirà maggiormente e più velocemente il proprio mercato alla Tunisia che viceversa”.
Già il mese scorso la Commissione aveva proposto di aumentare l’accesso dell’olio d’oliva tunisino al mercato comunitario attraverso un incremento del 62% della quota annuale. Adesso, spiega la commissaria, “è giunto il momento di spostare la discussione dall’agricoltura agli investimenti e ai servizi”.
Durante la sua permanenza a Tunisi Malmström incontrerà il primo ministro tunisino Habib Essid, il ministro del Commercio Ridha Lahouel, le quattro organizzazioni che hanno vinto il Nobel per la Pace e i membri dell’assemblea tunisina, con i quali discuterà le aspettative e le ambizioni riguardo alle relazioni tra Unione europea e Tunisia.
“Dopo l’accordo commerciale con il Marocco che ha fortemente danneggiato il nostro comparto agricolo, ora la Commissione Europea avvia i negoziati per un nuovo accordo commerciale, questa volta con la Tunisia. Senza aver chiesto nessun parere ai cittadini europei, la Commissione avanza prepotente!!!”. Lo sostiene l’eurodeputata dei Cinque stelle Isabella Adinolfi.
“Ebbene…signora Malmström – continua Adinolfi in un post su Facebook” -, Lei che è svedese ed esponente del gruppo dei liberali, sicuramente ha interessi da promuovere ben diversi da quelli dei paesi del Sud come l’Italia…per non parlare degli interessi del Suo president Jean-Claude Juncker, più abituato a concedere accordi fortemente vantaggiosi alle multinazionali che agli agricoltori greci, italiani, portoghesi…”. Adinolfi ammonisce che però “questa volta ci sono 17 differenze: 17 cittadini (gli eurodeputati M5S, nda) che sono qui per raccontare cosa accade ed informare i cittadini prima che gli accordi siano firmati”.