Bruxelles – Nel 2015 l’Austria ha speso per i rifugiati molto più di quanto aveva preventivato e ora deve essere la Commissione europea a restituire a Vienna i 600 milioni di euro mancanti. È questa la richiesta contenuta in una lettera inviata a Bruxelles dal ministro delle Finanze austriaco, Hans-Joerg Schelling. Secondo quanto spiegato da un portavoce del ministro, nella missiva indirizzata direttamente al presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, il ministro mette nero su bianco le cifre. L’Austria, si spiega, aveva stanziato risorse per 35mila richiedenti asilo all’anno, considerando un costo di 11mila euro a persona. Peccato che nel 2015 abbia dovuto accogliere 90 mila persone.
Nella lettera parzialmente citata dal quotidiano austriaco Kurier, Vienna non risparmia toni duri nei confronti di Bruxelles. “Sulla crisi migratoria è tempo che la Commissione ritorni alla sua normale funzione di istituzione indipendente che rappresenta l’interesse generale della comunità e cominci ad agire come tale”, avrebbe scritto Schelling a Juncker.
Dal canto suo la Commissione conferma di avere ricevuto la lettera e assicura che come sempre risponderà alla missiva perché “siamo sempre interessati ad ogni proposta e idea che possa aiutarci a risolvere la crisi”, sottolinea la portavoce dell’esecutivo comunitario, Mina Andreeva, anticipando che il ministro austriaco ha fatto sapere di volere presentare proposte concrete nel corso dell’Ecofin di questa settimana. Bruxelles tiene però anche a sottolineare che “l’approccio della Commissione è sempre stato un approccio fondato sulla solidarietà e sul non lasciare soli i Paesi che sopportano una crescente pressione migratoria”. In cifre, ricorda la portavoce, “c’è già stata una mobilitazione senza precedenti di fondi europei di oltre 10 miliardi di euro per assistere soprattutto i Paesi più toccati”. In particolare: “Abbiamo previsto 8,4 miliardi di euro dal Fondo Asilo, migrazione e integrazione e altri finanziamenti dal Fondo per la sicurezza interna per affrontare le sfide di migrazione e sicurezza in Europa per il periodo 2014-2020 e nel 2016 – continua Andreeva – la Commissione ha proposto di aumentare il budget Ue per fare fronte alla crisi di 133 milioni sotto il Fondo Asilo, migrazione e integrazione e di 55,9 milioni sotto il Fondo per la sicurezza interna”.
La richiesta di Vienna alla Commissione europea si accompagna ad una crescente insofferenza austriaca nei confronti dei migranti. A manifestarla apertamente il cancelliere socialdemocratico Werner Faymann che in questi giorni ha anche sostenuto l’idea che Frontex fermi i migranti in fuga dalla Turchia e li riporti immediatamente verso il Paese.“Tutti devono essere salvati, ma poi queste persone devono essere rinviate in Turchia. Così Frontex non sarà solo un programma di salvataggio, ma davvero un servizio di protezione delle frontiere” ha detto il cancelliere al tabloid Österreich. Faymann ha aggiunto di aver proposto “questa soluzione ottimale” offrendo in cambio uno sblocco più rapido dei tre miliardi di euro di aiuti approvati dalla Ue per fermare il flusso di migranti.