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Home » Politica » Rifugiati, Tsipras frena sui pattugliamenti Nato: “Solo in acque territoriali turche”

Rifugiati, Tsipras frena sui pattugliamenti Nato: “Solo in acque territoriali turche”

Il premier greco chiama Merkel per avere rassicurazioni sulla proposta che Germania e Turchia intendono avanzare per chiedere il coinvolgimento dell'Alleanza atlantica nell'Egeo. Alfano: "Non è un tema da poco, bisogna parlarne"

Letizia Pascale</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@LetiziaPascale" target="_blank">@LetiziaPascale</a> di Letizia Pascale @LetiziaPascale
9 Febbraio 2016
in Politica
Tsipras Nato

Bruxelles – Va bene fermare i flussi di migranti dalla Turchia alla Grecia, ma ad Alexis Tsipras l’idea di avere navi Nato nelle acque territoriali elleniche non sembra piacere affatto. Così, all’indomani della richiesta di coinvolgimento dell’Alleanza atlantica, lanciata ad Ankara dalla cancelliera tedesca e dal governo turco, il premier greco alza il telefono e si rivolge direttamente ad Angela Merkel per chiedere rassicurazioni sulla faccenda. In particolare, l’idea di Tsipras, è che “ogni coinvolgimento dell’Alleanza debba rimanere confinato esclusivamente alla costa turca e garantire i diritti sovrani della Grecia”, ha fatto sapere Olga Gerovasili, una portavoce del governo greco ad Atene.

Cautela, intanto, anche da parte dell’Italia. Secondo il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, “bisogna parlarne, non è un tema da poco”. Intervistato da Radio1 Rai, il ministro ha ricordato che “nel momento in cui si fa ricorso all’Alleanza Atlantica, si riconosce l’esistenza di un pericolo legato alla sicurezza esterna, un pericolo che riguarda il terrorismo. La Nato evidentemente interviene in casi che non riguardano in modo specifico la questione dei migranti – ha sottolineato il titolare del Viminale – ma quando i rischi sono diversi e a livello più ampio di comunità internazionale, non solo di Europa, si riconosce l’esistenza di questi rischi”. Per questo, secondo Alfano, “ricorrere alla Nato da un lato potrebbe aiutarci, dall’altro sarebbe l’affermazione del fatto che il tema non è quello dell’emigrazione ma qualcosa di molto più ampio e insidioso”. Dall’altro lato però, riconosce il ministro, “Frontex è nata come un’agenzia gracilissima” e, nonostante il rafforzamento di questi mesi, “è evidente” che la missione Triton nel Mediterraneo “non sia ancora all’altezza di tutti i suoi compiti, anche perché gli Stati non le hanno dato la forza che meriterebbe e di cui avrebbe bisogno per presidiare le frontiere europee”.

La Commissione europea, intanto, sembra vedere di buon occhio il dibattito nato intorno alla proposta di Germania e Turchia. “Accogliamo con favore tutte le discussioni su misure potenziali che contribuiscano ad affrontare la crisi dei rifugiati, salvare vite in mare e migliorare la gestione dei flussi migratori e dei confini”, ha commentato il portavoce dell’esecutivo comunitario, Margaritis Schinsas. In ogni caso, ricorda la Commissione, “deve essere la Nato a prendere una decisione sull’opportunità e sulle modalità di un eventuale coinvolgimento”.

Tags: AlfanoAlleanza atlanticagermaniagreciaitaliamigrantinatorichiedenti asiloRifugiatiTsiprasturchia

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