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Home » Cronaca » La Germania vuole bandire l’Npd accusato di neonazismo

La Germania vuole bandire l’Npd accusato di neonazismo

Il caso portato alla Corte costituzionale da 5 governatori degli Stati della Repubblica Federale per i quali il partito ispirato di estrema destra dovrebbe essere vietato in quanto anticostituzionale e perché rappresenta una minaccia per l'ordine pubblico del Paese.

Elena Bondesan</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@elena_bondesan" target="_blank">@elena_bondesan</a> di Elena Bondesan @elena_bondesan
1 Marzo 2016
in Cronaca

Bruxelles –  Il partito Partito Nazionaldemocratico di Germania (Npd), è ispirato al neonazismo e per questo dovrebbe essere bandito dal Paese. Lo chiedono 5 governatori, di altrettanti Stati della Repubblica Federale, che presenteranno alla Corte costituzionale tedesca la richiesta di mettere fuori legge il partito. La formazione di estrema destra e anti-immigrati è ritenuta una minaccia per l’ordine democratico del Paese e anche il governo della cancelliera Angela Merkel appoggia la richiesta, anche se non formalmente, e il suo portavoce Steffen Seibert ha più volte etichettato Npd “un partito antidemocratico, xenofobo, antisemitico e anticostituzionale”.

Il caso arriva proprio in un periodo in cui un record di flussi di rifugiati e migranti ha radicalizzato la società tedesca, come è possibile constatare guardando all’impennata subita dal numero di crimini a sfondo razzista. Ma mentre gli attivisti di Npd hanno cercato di sfruttare la xenofobia crescente nel Paese, non sono riusciti ad ottenere risultati rilevanti alle urne. Di fatto il partito, fondato nel 1964, ha totalizzato appena l’1,3% alle elezioni nazionali e non ha mai superato la soglia del 5% prevista per entrare nel Parlamento nazionale. Ma comunque ha una sua rappresentanza nell’Assemblea dello stato del Meclemburgo-Pomerania Anteriore, situato nella parte dell’ex Germania comunista, e in molti consigli comunali della regione. Non solo, la formazione estremista vanta anche un seggio nel Parlamento europeo, dove siede l’ex capo del partito Ugo Voigt che, tra le altre cose, in un’intervista ha definito Adolf Hitler “un grande statista”. Recentemente anche l’attuale capo Franz Frank si è messo in mostra con una lettera indirizzata alla polizia e alle truppe dell’esercito, nella quale ha ricordato loro che nella ex Germania dell’est le forze di sicurezza hanno opposto resistenza allo Stato e si sono schierate dalla parte del popolo. Questa vicenda è stata interpretata da più parti come un chiaro invito ad un colpo di Stato.

I 5 governatori degli Stati tedeschi dovranno convincere i giudici che l’Npd è incostituzionale e che rappresenta una minaccia attiva per l’ordine democratico con il suo “atteggiamento aggressivo e combattivo”. Inoltre cercheranno anche di provare che questo partito sta diffondendo un “clima di paura” in Germania e che “condivide essenziali caratteristiche” con il partito nazista, da cui trae ispirazione. E’ probabile che l’accusa farà anche riferimento al caso di cui è protagonista un ex membro, Ralf Wohllenben, il quale è sotto processo per aver sostenuto un gruppo terrorista di estrema destra, chiamato Clandestinità Nazionalsocialista, che ha ucciso 10 persone tra il 2000 e il 2006, la maggior parte delle quali di origini turche.

Questo non è il primo tentativo di bandire il partito. Infatti nel 2003 si era già cercato di vietarlo, ma la questione si era risolta in un fallimento del procedimento giudiziario a causa della presenza all’interno dei ranghi del partito di informatori statali sotto copertura, che si riteneva avessero inquinato le prove. Per quanto la polizia e il servizio di intelligence interna abbiano ora dichiarato di aver “disattivato” tutte le fonti sotto copertura all’interno di Npd, è prevedibile che il partito si difenderà sostenendo che informatori e “agenti provocatori” sono tuttora nascosti all’interno dei suoi ranghi.

Le udienze iniziali sono previste per l’inizio di questo mese nella corte della città di Karlsruhe. Ma mettere fuori legge il partito non sarà cosi facile. Dalla seconda guerra mondiale solo 2 partiti politici sono stati banditi, nella Germania dell’Ovest: un’erede del partito nazista, Spr, nel 1952 e il Partito comunista Tedesco 4 anni dopo.

Ma questo procedimento non convince tutti e viene criticato anche nel fronte democratico. Alcuni sostengono che la vicenda darà a Npd, un partito di appena 5.200 membri, una eccessiva visibilità nazionale e che un divieto potrebbe far passare i suoi membri come dei martiri per la causa razzista. Molti altri hanno criticato il caso, tra cui Timo Reinfrank, della Fondazione anti-razzismo Amedeu Antonio, affermando che ci sono ben altri problemi su cui focalizzarsi: “La priorità più urgente è prevenire attacchi dall’ala destra contro i centri di accoglienza per i rifugiati”. Anche il ministro della giustizia tedesco Heiko Maas ha sottolineato che “anche se Npd fosse bandito, sfortunatamente questo non significherebbe l’estinzione dell’estremismo di destra in Germania”.

Tags: corte costituzionale tedescagermanianeonazismo

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