Bruxelles – In occasione del trentesimo anniversario del disastro nucleare di Chernobyl l’Unione europea intensifica il suo contributo alla sicurezza nucleare con 20 milioni di euro forniti al fondo nucleare Safety Account, nel quadro dei 45 milioni previsti dal G7 e dalla Commissione europea in aggiunta al supporto esistente. Questo fondo sosterrà in particolare la disattivazione sicura delle unità 1, 2 e 3 della centrale nucleare di Cernobyl.
Il commissario europeo per la cooperazione e lo sviluppo internazionale, Neven Mimica ha spiegato che “l’Unione europea è stata in prima linea degli sforzi internazionali per affrontare le conseguenze del disastro nucleare di Chernobyl, per smantellare la centrale nucleare e per rendere il sito sicuro per l’ambiente. L’impegno di oggi contribuirà ulteriormente ad assicurare che i progetti siano portati a termine con successo”.
Il Nuclear Safety Account, gestito dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), finanzia la costruzione di un impianto di stoccaggio per il combustibile nucleare esaurito dal funzionamento della centrale di Chernobyl ed è stato istituito nel 1993 per finanziare progetti di sicurezza nucleare in Europa centrale e orientale. 29 paesi e la Commissione europea contribuiscono al Nuclear Safety Account.
Il progetto principale attualmente sostenuto dal fondo la struttura per lo stoccaggio del combustibile (ISF2). Il suo completamento è previsto per il 2017.
Questo contributo, annunciato oggi a Kiev, è in aggiunta a quelli già previsti dallo Shelter Fund Chornobyl per la costruzione del nuovo confinamento sicuro (Shelter) e ad altri progetti correlati per isolare e infine smantellare il gruppo che ha subito l’incidente in 1986. Lo Shelter, che sarà completato nel 2017, eviterà emissioni radioattive e contribuirà a rendere il sito sicuro per l’ambiente e stabile, cosa anche importante per i paesi che si affacciano direttamente Ucraina. L’Ue è il principale donatore di questo progetto con circa 430 milioni di euro.
Oltre ai contributi a fondi internazionali (Shelter Fund di Chernobyl e il Conto sicurezza nucleare), la Commissione ha finanziato altri progetti per studiare, valutare e mitigare le conseguenze dell’incidente di Chernobyl e per la lavorazione e lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi nel sito.
Altri progetti sono rivolti alle conseguenze sociali e regionali dell’incidente e a fornire forme sostitutive di energie in seguito alla chiusura dello stabilimento, così come la riforma del settore energetico in Ucraina.
In totale, la Commissione europea ha impegnato circa 730.000.000 di euro fino ad ora per i progetti Chernobyl,:
progetti di assistenza: 550 milioni di euro – da cui € 470.000.000 sono stati convogliati attraverso fondi internazionali, e 80 milioni di euro attuati direttamente dalla Commissione europea;
Supporto Produzione di energia elettrica: 65 milioni di €;
Progetti sociali: 15 milioni di euro;
Progetti di ricerca: 100 milioni di euro.