Roma – L’Italia non vuole frenare sulla portabilità dei servizi digitali all’interno dell’Ue, “lo dimostreremo al Consiglio competitività del 26 maggio”. È la smentita del governo italiano, con le parole del sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, ad alcuni articoli di stampa che, citando documenti interni della Commissione europea, attribuivano all’Italia la volontà di rallentare sulla realizzazione di uno dei pilastri su cui si basa la priorità della Commissione europea per la realizzazione del Mercato unico digitale.
Intervenendo al seminario ‘Made in the future’, organizzato a Roma dai governi italiano e britannico, insieme con la Rappresentanza della Commissione europea in Italia, Gozi ha sottolineato come gli esecutivi dei due Paesi siano “uniti nell’assicurare la portabilità dei servizi digitali”, un “diritto per i cittadini”, il cui riconoscimento “dovrebbe essere una cosa normale” e invece “ancora non lo è”.
Su questo fronte, e su quello più ampio della realizzazione del ‘Digital single market’ Londra e Roma voglio dare “un’accelerazione”. Lo ha confermato la baronessa Lucy Neville-Rolfe, titolare delle deleghe all’Innovazione e alla proprietà intellettuale del governo guidato da David Cameron, annunciando il lavoro per la preparazione di “un documento comune” da sottoporre alla Commissione europea e ai 28 ministri che il prossimo 26 maggio prenderanno parte al Consiglio competitività per discutere appunto le proposte sulla portabilità dei servizi. Un documento che verrà arricchito dall’iniziativa di oggi, ha assicurato Neville-Rolfe, grazie al contributo di imprese del settore. Apporto a suo avviso indispensabile, e le pensa così anche Gozi, perché “i governi da soli possono fare poco” senza conoscere quali siano le reali esigenze del settore, ha spiegato.
All’iniziativa ha preso parte anche il direttore della Dg Connect della Commissione europea, Roberto Viola, fornendo l’occasione per sondare il parere dell’esecutivo comunitario riguardo al piano italiano per la diffusione della banda larga, progetto presentato di recente dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e che prevede anche il ricorso ai fondi europei, in particolare per raggiungere le aree considerate ‘a fallimento di mercato (poco attrattive per gli investitori privati).
Viola ha confermato l’ottimismo attorno all’approvazione del piano da Parte della Commissione europea, e si è detto fiducioso che “arriveremo presto alla conclusione dell’iter”. Ha indicato che è “favorevole” il parere della direzione generale di cui è a capo, anche se, ha ricordato, la questione è di prevalente competenza del commissario alla Concorrenza, Margrethe Vestager, la quale dovrà valutare se il piano italiano sia compatibile con le regole europee sugli aiuti di Stato. Per l’approvazione, ha precisato Viola, “ci sono ancora alcuni passaggi che dipendono dall’Italia”, e dunque, riguardo ai tempi, “l’Europa farà presto se l’Italia farà presto”, ha garantito.