Bruxelles – La vittoria alle presidenziali austriache del verde Alexander Van der Bellen, che si è imposto di misura sul candidato dell’estrema destra Norbert Hofer, “è certamente una notizia positiva” anche “per i riflessi che questo avrà nelle relazioni bilaterali” con l’Italia. Così il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, commenta da Bruxelles le notizie che giungono da Vienna. Con la sconfitta del candidato di estrema destra l’Europa tira un sospiro di sollievo? “Direi di sì, certamente lo tiriamo anche noi italiani perché indubbiamente l’Austria è uno dei paesi con cui siamo collegati”, commenta il ministro secondo cui comunque “non dobbiamo sottovalutare il fatto che quasi la metà degli elettori si è espressa in un altro senso”. Risultato che, secondo Gentiloni, dovrebbe servire da lezione “ai partiti tradizionali che in questa circostanza hanno un po’ troppo inseguito le spinte di strumentalizzazione della questione migratoria” ma dovrebbero ora avere capito che “inseguire queste spinte, più che facilitare il compito dei partiti tradizionali dà ulteriore fiato alla risposta populista”.
Ma dall’esperienza austriaca si può trarre un insegnamento anche a livello europeo e cioè che “non dobbiamo avere paura delle nostre opinioni se sono sagge e si contrappongono alla diffusione della paura, all’innalzamento dei muri”, esorta Gentiloni, secondo cui “alla fine l’opinione pubblica le recepisce”, come accaduto in Austria. Insomma “chi governa – insiste il ministro – non deve dare un messaggio di paura”.
L’Italia dunque è più che contenta del risultato, visto che “non c’è nessun interesse per un grande paese come l’Austria a radicalizzare le contrapposizioni sui temi migratori e c’è tutto l’interesse a collaborare”. Così come Italia e Austria hanno fatto per anni: “C’è un’esperienza che ci accomuna – ricorda Gentiloni – e cioè quella di avere trasformato una zona di tensione, di attentati come quella dell’Alto Adige Sudtirolo in uno dei migliori esempi di prosperità e dialogo in Europa”.