Roma – La Nato accoglie “positivamente il tentativo di maggior coordinamento” delle politiche europee per l’immigrazione rappresentato dal migration compact proposto dall’Italia. È Jens Stoltemberg, segretario generale dell’Alleanza atlantica, a esprimere l’ennesimo apprezzamento sul documento presentato dall’esecutivo italiano ai 28 partner dell’Ue.
Il norvegese, accolto a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha manifestato la volontà di “rafforzare la collaborazione tra Nato e Ue per contrastare il traffico dell’immigrazione illegale” nel Mediterraneo. Con il premier ha discusso dunque di cosa il Patto atlantico possa “fare per aiutare la missione Sofia”, l’operazione lanciata la scorsa estate dall’Unione europea per contrastare le organizzazioni di scafisti.
Renzi ha ottenuto anche un impegno sulla crisi libica. “Siamo pronti a intervenire in Libia per sostenerla nella costruzione di un proprio sistema di difesa, se dovesse arrivare questa richiesta” dalle autorità del Paese nord africano, ha assicurato il segretario generale.
Sul tavolo dell’incontro anche il prossimo vertice Nato in programma a Varsavia. Un appuntamento che, secondo Renzi, deve essere usato “non solo per rispondere alle esigenze dei Paesi membri” dell’Ue, “ma per costruire un nuovo modello di difesa”. Il messaggio del premier è velato, ma diventa più chiaro quando parla dei “rapporti tra la Nato e l’Ue” come “il punto più complicato” che sarà discusso nella Capitale polacca. La questione, avverte, è capire che “la guerra fredda è stata vinta” e dunque bisogna pensare alla “Nato di domani”.
Il premier non lo dice, ma ha in mente i rapporti con la Russia, che vorrebbe si distendessero e che invece rischiano di irrigidirsi se, ad esempio, venissero prese in considerazione le reiterate richieste della Polonia per avere maggiori garanzie da parte dell’Alleanza, ad esempio con una presenza stabile sul proprio territorio.
Più esplicito è lo stesso Stoltemberg. “Non siamo a favore della creazione di nuove tensioni”, indica, “e faremo tutto il possibile per mantenere un canale di dialogo aperto con la Russia”. Evitare attriti con Mosca sarà dunque un obiettivo primario nella riunione di Varsavia, anche perché ci sono diverse partite, dalla crisi siriana a quella libica, in cui il Cremlino ha un ruolo decisivo e carte importanti da giocare. L’obbiettivo e far sì che le giochi in accordo con i partner occidentali, nella speranza che ciò possa portare a frutti analoghi all’accordo sul nucleare iraniano.