Roma – Creare un fondo per la cooperazione con l’Africa utilizzando il sistema del Piano Juncker per gli investimenti: è questa la soluzione a cui la Commissione europea starebbe lavorando per trovare i soldi necessari a finanziare gli accordi con i Paesi africani previsti dal migration compact, il documento presentato dall’Italia per realizzare una gestione europea dei flussi migratori.
L’esecutivo comunitario presenterà il 7 giugno la sua proposta da sottoporre ai 28 nel successivo Consiglio europeo, ma dopo l’incontro tra il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e il vicepresidente della Commissione Frans Timmermans, il presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva rivelato la promessa da parte di Bruxelles di voler “mettere i primi soldi” sul migration compact. Fonti qualificate che seguono da vicino il dossier hanno rivelato a Eunews come la Commissione intenda procedere.
Un primo intervento sarebbe garantito attraverso il bilancio dell’Ue. La Commissione metterebbe sul piatto 5-6 miliardi di euro per finanziare progetti di cooperazione con l’Africa. Finanziamenti da realizzare sul modello del Piano Juncker, ovvero usando queste prime risorse Ue come garanzie in grado di attivare investimenti, con un effetto moltiplicatore che, secondo la nostra fonte, punterebbe a toccare i 60 miliardi per progetti destinati allo sviluppo dei Paesi coinvolti.
In parallelo, per il futuro, si lavora a un maggior coordinamento nell’impiego dei fondi per la cooperazione internazionale. Tanto quelli erogati dall’Unione europea, quanto quelli messi a disposizione dai singoli Paesi membri, dovranno essere impiegati in modo coerente con una strategia comune, orientata a ottenere collaborazione dagli Stati africani assicurando loro quello sviluppo che farebbe cadere alcune delle cause di migrazione.