Bruxelles – Raddoppiano i numeri dell’attività antifrode europea, “ma questo significa solo maggiore efficienza nei controlli, una maggiore deterrenza e non un aumento delle frodi”. Giovanni Kessler, direttore generale dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) Tiene a precisare questo concetto prima di presentare oggi alla stampa il rapporto sull’attività delle sue donne e dei suoi uomini nel 2015.
Lo scorso anno il lavoro è stato tanto diversificato quanto significativo: l’Ufficio spiega di aver trattato casi complessi che hanno spaziato da indagini sulle frodi in un progetto ecologico in Africa alla cooperazione con le autorità giapponesi e malesi in un caso di evasione dei dazi antidumping per svariati milioni, fino allo smantellamento di una rete criminale che fabbricava shampoo contraffatto in Spagna. L’Olaf “ha svolto un’eccellente attività d’indagine”, ha spiegato Beatriz Sanz Redrado, direttore per le attività di sostegno alle indagini, durante la conferenza stampa, “concludendo il maggior numero di indagini degli ultimi anni, arginando le frodi transfrontaliere e conseguendo risultati tangibili nella tutela del denaro dei contribuenti europei, nonostante il continuo calo di personale, oramai ridotto a 422 persone in totale”. Ernesto Bianchi, direttore per le indagini ha illustrato i dati dei settori, dai quali emerge “che la gran parte delle attività di indagine ha riguardato, anche lo scorso anni, frodi ai fondi sociale e strutturali”.
“Nel 2015 le nostre indagini hanno dimostrato ancora una volta che le attività illegali non si arrestano ai confini nazionali”, ha dichiarato Kessler, aggiungendo: “attraverso la nostra eccellente attività d’indagine e l’elevato numero di indagini concluse siamo riusciti a tutelare i cittadini europei e a far sì che il denaro dell’Ue andasse a finire dove è più necessario, anziché nelle tasche dei truffatori”. Per kessler però manca ancora un tassello: “Tuttavia serve un quadro adeguato che consenta ai paesi di collaborare in modo efficace per combattere le frodi, ed è per questo che dobbiamo procedere con la creazione di una Procura europea”.
Ecco, tradotta in cifre l’attività l’attività d’indagine dell’Olafnel 2015:
– ha chiuso 304 indagini, un numero record per l’Ufficio, concentrandosi in particolare sulla riduzione del numero di indagini di lunga durata del suo portafoglio.
– ha avviato 219 nuove indagini, un numero particolarmente elevato se si tiene conto della riduzione del personale investigativo.
– ha esaminato in tempi più rapidi un maggior numero di segnalazioni potenzialmente rilevanti sotto il profilo investigativo, completando in due mesi il 90% delle sue 1.442 selezioni.
– ha trasmesso alle autorità competenti degli Stati membri e dell’Ue 364 raccomandazioni che consentiranno di recuperare i fondi dell’UE indebitamente spesi e di assicurare più facilmente alla giustizia gli autori delle frodi.
– ancora una volta, i fondi strutturali hanno impegnato la maggior parte delle attività d’indagine dell’Olaf, che ha raccomandato alle autorità nazionali e dell’Ue il recupero finanziario nel bilancio dell’Unione di un totale di 888,1 milioni di euro.
- La “velocità di crociera”
I risultati del 2015, ha spiegato Kessler “dimostrano altresì che quattro anni dopo la riorganizzazione del 2012 l’Ufficio raggiunge la sua velocità di crociera ed è nettamente più efficiente in tutti i suoi settori di attività. L’Olaf non ha soltanto aperto e chiuso più indagini rispetto a prima (83% di indagini avviate e 93% di indagini chiuse in più), ma è stato anche più veloce che mai. Inoltre abbiamo quasi dimezzato la percentuale d’indagini di lunga durata rispetto al periodo precedente al 2012. Di questo siamo orgogliosi e grati al nostro personale”.
L’Olaf si concentra sulla lotta al contrabbando di sigarette
Sono proseguite “con successo”, rivendicano i funzionari, le attività dell’Olaf volte a combattere il commercio illecito di prodotti del tabacco. Attraverso le sue indagini e i casi di coordinamento, nonché nel corso delle operazioni doganali congiunte organizzate con gli Stati membri dell’Unione e con paesi terzi, nel 2015 l’Ufficio ha aiutato le autorità nazionali a sequestrare 619 milioni stecche di sigarette.
L’Olaf propone politiche europee nel campo della lotta antifrode
Nel corso del 2015, l’Olaf, è stato spiegato, “ha fornito un contributo significativo alle iniziative legislative della Commissione europea, partecipando attivamente ai negoziati in corso sulla sua proposta di istituire la Procura europea. L’Olaf, ha detto Kessler, “ritiene che la Procura europea permetterebbe di semplificare la procedura di identificazione degli autori di frodi e di consegnarli più rapidamente alla giustizia. Consentirebbe inoltre di potenziare la tutela del bilancio dell’Ue e di ridurre l’attuale frammentazione degli interventi nazionali di contrasto nel settore”.
Lo scorso anno l’ufficio si è poi dedicato, come ha spiegato la direttrice per le politiche Margarete Hofmann, a concludere “importanti accordi di cooperazione amministrativa con organizzazioni internazionali, come la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici e il Programma alimentare mondiale. Questi accordi – ha concluso – permetteranno all’Olaf di proseguire la lotta contro le frodi transfrontaliere, soprattutto nel settore degli aiuti esterni dell’UE”.
“La relazione dell’Olaf riporta notizie positive per i cittadini europei – dice Gianni Piettella, capogruppo dei socialisti al Parlamento europeo – . Mostra chiaramente che è un’organizzazione forte e indipendente con un record impressionante in questi ultimi anni che dimostra l’impatto dell’Olaf e il suo contributo nel proteggere il bilancio dell’Ue è indiscutibile”.
Secondo Pittella “un Olaf forte, con una maggiore capacità di combattere le frodi, assicura che il denaro Ue raggiunga le persone e i progetti dove è più necessario”.
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