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Home » Politica Estera » Brexit, il Regno Unito e la lotta di classe

Brexit, il Regno Unito e la lotta di classe

Il rapporto della British Social Attitude, fotografa un Paese dove lotta di classe ed euroscetticismo sono molto forti e hanno costituito spinte decisive per l'uscita dall'Ue

Alessandro Ricci</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@Alessandricc" target="_blank">@Alessandricc</a> di Alessandro Ricci @Alessandricc
30 Giugno 2016
in Politica Estera
Brexit lotta di classe

Londra – Dopo sette anni di austerity il Regno Unito è un paese più diviso sui temi dell’immigrazione, dell’Europa e del welfare, con un aumento del conflitto di classe. Situazione che ha influenzato non poco il voto sulla Brexit. E’ quanto mostra l’ultimo rapporto annuale di Bsa, British social Association.

Prendendo in considerazione un campione di 3 mila individui da giugno a novembre 2015, lo studio ha rilevato che il 60% si ritiene working class, valore che rispecchia quello del 1983 e che smentisce la tesi del progressivo spostamento verso la middle class. Il sentimento, peraltro, non è avvertito solo dai lavoratori subordinati, ma anche da quelli che hanno posizioni manageriali. Come si può leggere nel report, “il periodo d’oro di mobilità sociale verso l’alto che nella seconda metà del ventesimo secolo ha visto molte persone muoversi da un background di working class verso la middle class si è bloccato. Tale trasformazione della struttura occupazionale è rallentata, se non bloccata completamente.”

Secondo Miranda Philipps, membro del comitato di ricerca, i dati possono aiutare a comprendere il voto su Brexit, che ha rispecchiato questa situazione che si è venuta a creare negli ultimi sette anni. “Quello che abbiamo trovato” ha spiegato Philipps “si lega con la discussione post referendum sulla divisione sociale. Le persone trovano più difficile spostarsi tra le classi che utilizzano per identificarsi e quelli con un’identità di working class soffrono di più questo fenomeno.”

Prendendo in considerazione il tema dell’Unione europea, la ricerca mostra che sebbene il 65% del campione sia scettico, solo il 30% era realmente a favore dell’uscita, un dato profondamente in contrasto con il risultato uscito dalle urne. Ma un altro dato può venire in aiuto nell’analisi del voto. Il report sottolinea come il 57% del campione sostenga che con Brexit l’immigrazione diminuirà drasticamente. “In materia di immigrazione” si legge, “sappiamo che il sentimento è correlato a quello di classe. Anche se in una posizione manageriale, se gli individui si sentono classe operaia aumenta la possibilità di essere anti-immigrati – che è stato uno dei fattori chiave per il referendum e che aiuta a spiegare alcune delle divisioni.”

I risultati dello studio si sposano perfettamente con quelli post voto forniti dal quotidiano Guardian, che hanno sottolineato la forte correlazione tra fascia di reddito e voto, oltre a quello tra zone benestanti e zone più disagiate. In entrambe i casi, il Leave ha fatto breccia proprio tra le fasce più deboli della popolazione.

Tags: ClasseEu @iteuroscetticismogbimmigrazioneUk

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