Bruxelles – Automobili che comunicano, case connesse, tecnologie indossabili. Tutto questo diventerà una costante nella vita dei cittadini europei grazie allo sviluppo del 5G. Ed è una prospettiva sempre più concreta ora che i maggiori attori del settore hanno presentato (il 7 luglio) Manifesto per il 5G in Europa. Con questo documento, grandi partner come Tim – Telecom Italia, Nokia, Orange e Vodafone si impegnano a sviluppare la tecnologia che aprirà le porte del futuro all’Ue, partendo dal 2018. Insieme a loro, anche società e industrie interessate al 5G come Airbus Defence & Space, Royal Philips e Siemens. E si pensa che dopo la pubblicazione del manifesto, l’interesse crescerà e altri attori saranno interessati a firmarlo.
Il manifesto è stato ricevuto dal commissario europeo per l’economia digitale, Gunther Oettinger, e ora si attende per settembre la presentazione da parte dell’esecutivo comunitario di un “piano d’azione” che preveda anche la revisione della cornice di regolamentazione del settore delle telecomunicazioni. Nel documento presentato la scorsa settimana, si sottolineano le tappe che occorrerà affrontare e in particolare si raccomanda una “visione comune”, supportata da un percorso certo che preveda un calendario d’investimenti, standard comuni e un’introduzione sincronizzata del 5G nell’Ue. Il primo obiettivo è quello di lanciare la tecnologia commercialmente, entro il 2020, in almeno una città per ogni Stato membro. Le dimostrazioni della forza del 5G nei settori come quello della connessione degli autoveicoli, della sanità o dei media inizieranno prima, entro il 2018.
Per il supporto finanziario, il manifesto invita la Commissione a usare gli strumenti esistenti, come i fondi strutturali, per creare 1 miliardo di “venture fund” da investire nel 5G. Fondamentale poi, sarà anche garantire un supporto di rete per cui la tecnologia possa essere usata senza intoppi. Per questo il manifesto invita ad assegnare spettri di banda, inclusa quella da 700 MHz e quella da 3.4-3.8 Ghz o altre superiori, entro e non oltre il 2020.
Oettinger è soddisfatto. Era stato proprio lui, a febbraio, durante il Mobile World Congress a invocare l’aiuto delle industrie per formulare il “piano d’azione” e dare all’Europa il ruolo di leader nelle tecnologie 5G. Cinque mesi dopo è arrivato il manifesto che il commissario ha “accolto con grande piacere” (come scrive nel suo blog) e che servirà “a individuare le leve chiave per assicurare la leadership europea nel settore digitale”. “Il viaggio è già iniziato”, ha ricordato Oettinger che sogna “un continente in cui tutto quello che può essere connesso lo è per offrire nuovi prodotti e servizi che migliorino la qualità della vita”.
Importante sarà tenere il passo con il resto del mondo. Negli Usa, per quest’estate, è atteso un piano d’azione sulle bande di frequenza che gestiranno il 5G, mentre in Corea del Sud le frequenze sono già state assegnate a tre diversi operatori e la sfida è arrivare alle Olimpiadi invernali del 2018 con una tecnologia 5G già pronta per l’uso.