Bruxelles – “Comprendo molte delle critiche presentate contro Ttip e Ceta”, ma “non capisco però che gli Europei pensino che possiamo tagliarci fuori dal resto del mondo globalizzato e organizzare i nostri affari da soli nel nostro angolino”, perché “questo non siamo in grado di farlo”, e anzi “dobbiamo cooperare con gli altri nel mondo, anche economicamente”. Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha difeso i due trattati di libero scambio, quello in corso di trattative con gli Usa, il Ttip, e quello già negoziato e in attesa di ratifica con il Canada, il Ceta.
Nel suo discorso a Zurigo in occasione del settantesimo anniversario del discorso di Winston Churchill, in cui l’allora premier proponeva un’alleanza di Stati per risollevare il continente dopo le due guerre mondiali, Juncker ha ricordato che l’Unione europea “ha 140 aree di libero scambio con altri gli Paesi nel mondo”, ma adesso con l’opposizione a Ttip e Ceta “di colpo si scopre che il mondo è fatto da veri e propri cattivi, ma non è vero che è fatto di cattivi”, perché “se fosse fatto male, sarebbe fatto da cattivi”. Le aree di libero scambio per il presidente sono importanti in quanto “da più di 1 miliardo di esportazioni attraverso il libero scambio hanno origine, in Europa, 14mila posti di lavoro” e “30 milioni di posti di lavoro nell’Unione europea dipendono direttamente dall’esportazione mondiale”. Per questo secondo Juncker “dobbiamo negoziare saggiamente, velocemente, e non voltare le spalle al resto del mondo”. Tutto questo, ha però concesso Juncker, “a condizione, naturalmente, che siano rispettati gli standard europei”. “Non ci dovrà essere e non ci sarà cloro nei piatti degli europei – ciò non piace agli europei e tantomeno ai polletti”, ha garantito il presidente con una battuta.