Bruxelles – Immaginate di essere in una casa in cui la temperatura è proprio quella di cui avete bisogno, immaginate che non appena vi svegliate le luci si accendono da sole e la macchinetta del caffè è già in funzione senza che ve ne accorgiate. Un mondo immaginario? No è la realtà, già oggi nel 2016.
A creare questo salto nel futuro, molto più vicino di quanto possiamo immaginare, è stato il vicepresidente della Commissione europea e commissario al Mercato Unico Digitale Andrus Ansip di fronte all’Assemblea sul Digitale a Bratislava che si è svolta il 28 e 29 settembre. “La ‘smart house’, la casa intelligente, sta per diventare una realtà a breve”, ha spiegato Ansip, “Questa tecnologia esiste già. Le aziende stanno realizzando un tipo di frigo che suggerisce ricette da cucina e connette le esigenze della famiglia al supermercato più vicino per rendere più facile ordinare quello di cui la famiglia ha bisogno”. Esistono nuovi dispositivi tecnologici che permettono di controllare la salute delle persone e se notano qualcosa di anomalo avvisano direttamente il medico, altre che invece ricordano alle persone di prendere la medicina o che permettono di sostituire l’assistenza ai malati. Una tecnologia che non è più solo una fonte di divertimento, ma qualcosa che è utile avere. Questo nuovo mondo si chiama “Internet delle Cose” (Iot) e si presenta come il sistema che rivoluzionerà il nostro modo di vivere e organizzare il tempo, oltre che modificare le esigenze economiche e produttive.
Per il vice commissario al Digitale “Iot migliorerà la qualità della vita”. La multinazionale americana Cisco, leader in questo tipo di tecnologia, ricorda Ansip, “stima che entro il 2020 circa 50 miliardi di dispositivi e oggetti saranno connessi a internet”. Un esempio sono gli smartphone che sono nelle mani di tutti. “Entro il 2020 si prevede che il 70% delle persone ne avrà uno”, ricorda il vicepresidente, aggiungendo che si tratta di “un cambiamento epocale per persone di ogni età e diversi stili di vita”.
Non solo le nuove tecnologie, ma anche i nuovi modi di vivere basati sulla condivisione di case, auto e tempo aprono una finestra sul futuro dell’umanità. Recentemente, Airbnb ha pubblicato un report sui sessantenni che usano questa piattaforma che permette di condividere la propria casa con viaggiatori che vengono da tutto il mondo. “In Europa, ricorda Ansip, “il numero delle persone meno giovani che usano Airbnb è duplicato negli ultimi anni”.
Le nuove tecnologie, dall’Iot alla sharing tecnology, sono tutte basate su una delle cose più preziose che abbiamo e tra le più ricercate: i dati. “L’Europa non deve aver paura dei dati”, ha avvertito Ansip, “I dati sono alla base del futuro digitale e della crescita economica, ma se le informazioni non possono muoversi liberamente in Europa la crescita dell’economia digitale in Europa sarà limitata”.
Oggi in Europa come “esistono una serie di barriere legali e tecniche che impediscono il flusso transfrontaliero dei dati”, ha ricordato il vicepresidente specificando che non si tratta di misure prese “per garantire la protezione delle informazioni e la sicurezza”. Le uniche barriere che secondo Ansip vanno eliminate sono quelle relative alla localizzazione dei dati, che attualmente bloccano lo sviluppo del Mercato Unico Digitale”. Entro il 2016 Ansip ha assicurato che sarà presentata un’iniziativa per superare restrizioni inutili sulla localizzazione dei dati, ma anche su altre questioni come la proprietà, la gestione, il riuso e l’accesso ai dati, partendo dalle proposte presentate nella prima metà di quest’anno sulla portabilità trans-frontaliera dei contenuti online o il geoblocking.