Bruxelles – È nel sud degli Stati membri che è stata registrata la più alta percentuale di persone anziane: nel 2015 il più alto numero di persone fra gli 80 anni e oltre è stato registrato in Italia (6,5%), in Grecia (6,3%), seguite dalla Francia (5,8%) e dal Portogallo (5,7%). L’Irlanda e la Slovacchia hanno invece registrato le percentuali più basse di cittadini anziani che rappresentano solo il 3,1% della popolazione.
Il dato italiano non è un indice di salute degli anziani (la cui aspettativa di vita cresce in tutta Europa) ma è purtroppo anche un indicatore del basso livello di nascite. Nel 2015 l’Italia secondo Eurostat è risultata il Paese dell’Ue con il tasso di natalità (8xmille) più basso. Nei 28 Paesi dell’Unione, lo scorso anno la popolazione è aumentata da 508,3 a 510,1 milioni. Ma ciò, sottolinea Eurostat, è avvenuto solo grazie agli immigrati poiché tra i residenti le nascite (5,1 milioni) sono state inferiori alle morti (5,2 milioni).
In occasione della giornata internazionale delle persone anziane che si celebra ogni anno il primo di ottobre, l’ufficio statistico dell’Unione europea Eurostat ha pubblicato gli indicatori demografici sulle persone anziane che vivono in Europa.
Le donne sono più longeve rispetto agli uomini: il sesso femminile copre infatti ben due terzi del numero delle persone anziani nell’Ue. In tutti gli Stati membri le donne rappresentano la maggioranza significativa tra le persone anziane. Nel 2015 in Ungheria le donne della fascia d’età in questione rappresentavano il 70%, in Lituania il 73,4%, in Estonia il 75,2% e in Lettonia il 75,9%.
Nel 2014 è stato registrato il più grande divario fra la longevità degli uomini e quella delle donne nel Lussemburgo dove l’aspettativa di vita per le donne era di 11,2 anni in più rispetto agli 8,5 per gli uomini. Rispetto ai dati del 2004 l’aspettativa di longevità è aumentata più rapidamente per le donne che per gli uomini nella maggior parte degli Stati membri, in particolare in Estonia dove le donne hanno raggiunto un anno in più di aspettativa di vita e in Ungheria dove hanno guadagnato quasi mezzo anno in più di vita. Il divario fra uomini e donne si è però ridotto negli ultimi dieci anni in otto degli Stati membri, in particolare in Grecia e a Cipro dove gli uomini hanno guadagnato quasi mezzo anno in più (0,4 anni) di vita.
Il numero delle persone anziane di età compresa fra gli 80 anni e oltre è in crescita: nel 2015 erano quasi 27 milioni gli anziani nell’Unione europea, 7 milioni in più rispetto al 2005. La quota crescente delle persone anziane nella Ue (dal 4,0% del 2005 al 5,3% del 2015) sta ad indicare che nel 2015 per ogni 20 persone c’era un anziano fra gli 80 anni e più.