Bruxelles – Le comunità territoriali di tutto il mondo alzano la voce per ribadire il proprio impegno nella lotta al cambiamento climatico e per chiedere ai leader del mondo di essere ancora più ambiziosi nella loro battaglia. L’appello è stato lanciato al termine del secondo Summit dei leader locali e regionali, che si è svolto lunedì a Marrakech, a margine della Conferenza sul clima delle Nazioni Unite (COP22). L’evento ha visto la partecipazione di più di 1.100 eletti territoriali da 114 Paesi in tutto il mondo, in rappresentanza di più di 780 governi territoriali. Cinquanta erano gli Stati africani rappresentati, 11 le piccole isole, le più esposte agli effetti del surriscaldamento globale e al conseguente innalzamento del livello dei mari. Per l’Unione europea era presente una delegazione del Comitato europeo delle regioni, guidata dal presidente Markku Markkula e dal governatore della Sardegna Francesco Pigliaru, presidente della Commissione Ambiente.
Al termine del Summit è stato approvato un documento, la ‘Marrakech Roadmap for Action’, con il quale gli enti locali hanno chiesto ai grandi del mondo di integrarli nel processo decisionale per andare persino oltre gli obiettivi stabiliti lo scorso anno a Parigi, e trasferire verso le realtà territoriali i finanziamenti per la lotta ai cambiamenti climatici. In particolare, la Roadmap prevede il lancio, nel 2017, di una campagna sulla ‘localizzazione’ dei finanziamenti sul clima, che nel 2020 dovrebbe portare alla messa in pratica di un quadro d’azione globale.