Bruxelles – Il Ceta, l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada, non passerà al vaglio della Corte di giustizia europea per un controllo sulla sua conformità con il diritto degli Stati membri. Ottantanove deputati avevano presentato un testo che chiedeva di rimandare l’approvazione del trattato per interrogare la Corte se le disposizioni di tutela degli investitori, inserite nell’accordo sul commercio, siano in linea con il diritto dei governi di regolamentare “al fine di raggiungere obiettivi di politica pubblica legittimi, come la tutela della salute, la sicurezza o l’ambiente”. Ma il testo è stato respinto con 419 contrari, 258 a favore e 22 astensioni, aprendo così la strada alla votazione finale per l’approvazione del Ceta. “I nostri esperti legali hanno detto che il Ceta non ha alcun effetto sul nostro quadro giuridico, sulle competenze dell’Ue o sui nostri diritti costituzionali. Questo accordo fornisce una risposta alle nostre preoccupazioni per quanto riguarda la globalizzazione senza causare problemi per la democrazia”, ha affermato il relatore Daniel Caspary del Ppe.
Votando contro la relazione “una maggioranza, o meglio una ‘larga intesa’ tra popolari e socialisti, centrodestra e centrosinistra, si è assunta oggi la responsabilità di ‘accelerare’ l’iter di questo trattato che minaccia la salute, i diritti e le democrazie”, ha attaccato Eleonora Forenza, eurodeputata de L’Altra Europa con Tsipras promettendo: “Noi del gruppo della Sinistra Unitaria Europea (Gue) continueremo nonostante il voto di oggi a dare battaglia, dentro e fuori le aule del Parlamento Ue” per fermare il Ceta.