Bruxelles – Non possono uscire per un drink o andare a vedere un film nemmeno una volta al mese. Secondo l’ultimo rapporto Eurostat, relativo al 2014, più di un cittadino europeo su dieci non può permettersi di andare a bere un drink o mangiare una pizza con i propri amici e uno su sei deve rinunciare a fare uno sport o andare a teatro o al cinema in maniera regolare.
Nella società europea del benessere esiste ancora una fetta della popolazione che non può permettersi di spendere soldi nel proprio tempo libero, nemmeno una volta ogni trenta giorni. Le percentuali oscillano tra l’11% dei giovani tra 16 e 24 anni che non possono permettersi una birra con gli amici e il 19,6% degli adulti tra i 25 e i 64 anni che invece devono rinunciare a fare un’attività di svago periodicamente.
Anche il 17,8% degli adolescenti, proprio nella fase della vita in cui ci si dedica maggiormente ad attività come lo sport, non possono farlo perché i loro genitori non hanno le risorse economiche e il 13% di loro deve restare a casa invece di uscire con gli amici. Poco più di una persona anziana su 10, oltre i 65 anni, è costretta a rinunciare a uscire per un caffè o ad andare a vedere uno spettacolo teatrale.
Dover rinunciare a quelli che vengono considerati “passatempi” e non certamente beni di prima necessità non è certamente grave come non arrivare alla fine del mese ma è, tuttavia, il segno della crisi che vive una parte consistente della popolazione europea.
È nell’est Europa che il numero delle persone che non hanno risorse per il tempo libero è più alto. Circa un terzo della popolazione in Ungheria (36,5%), Romania (35,7%) e Bulgaria (30%) non può permettersi di andare a prendere una birra con gli amici o andare a cena con la famiglia nemmeno una volta al mese. Percentuali che arrivano fino al 43% in Romania e al 40 in Ungheria se le persone hanno più di 65 anni.
Percentuali elevate si trovano anche in Grecia (20,7%), Malta (19,2%), Irlanda (18,4%) e Lituania (17,4%). Al contrario, in Svezia meno dell’1% dei cittadini di tutte le età ha questo problema e meno del 5% in paesi come Finlandia, Danimarca e Repubblica Ceca.
La fascia di età più colpita da questo fenomeno è quella delle persone in età lavorativa che non possono permettersi di svolgere un’attività di piacere con regolarità. Lo è in tutti gli Stati membri ad eccezione di Danimarca, Irlanda e Regno Unito, dove invece ad essere costretti a rimanere a casa sono i più giovani, mentre in Estonia, Romania e Lettonia i più anziani.
Anche in Italia la crisi non ha colpito solo il lavoro, ma anche il tempo libero. Il Paese ha percentuali di poco superiori alla media europea. Il 13,7% degli italiani non può uscire a bere un drink (in Europa il 13%) e il 20,8% non pratica regolarmente un’attività ricreativa (in Europa il 17,8%). In entrambi i casi i più colpiti sono gli adulti tra i 25 e i 64 anni, persone in piena età lavorativa che nonostante abbiano uno stipendio, se ce l’hanno, spesso rinunciano alla pizza fuori per poter pagare la retta dell’asilo ai figli.