Bruxelles – Basta con le gabbie di batteria in cui i conigli sono costretti a vivere da soli o in piccoli gruppi in spazi risicatissimi nei quali non possono neanche muoversi, in attesa che vengano uccisi per essere macellati e venduti. I deputati del Parlamento europeo chiedono che gli allevamenti europei siano resi più a misura di animale per migliorare la qualità della loro vita e far sì, allo stesso tempo, che la loro carne sia più salutare.
Con una risoluzione approvata con 29 voti a favore, sette contrari e nove astensioni la commissione Agricoltura del Parlamento europeo chiede una legislazione comunitaria in questo senso, come è stato già fatto per le galline ovaiole.
“Il semplice fatto che dopo tanti anni stiamo finalmente parlando di norme minime per la protezione dei conigli è un successo. Oggi abbiamo fatto progressi nella giusta direzione, ma idealmente abbiamo bisogno di norme Ue vincolanti”, per questo “la lotta per la legislazione europea specifica per coniglio continuerà”, ha dichiarato il relatore Stefan Eck, della Sinistra unita Gue. Il testo, che non ha valore legislativo, chiede di garantire che gli allevamenti di conigli siano meglio gestiti e monitorati e incoraggia tutti gli Stati membri dell’Ue a eliminare gradualmente l’uso di gabbie di batteria e sostituirli con alternative come allevamenti a terra recintati, che consentirebbero anche una migliore prevenzione delle malattie e controlli mirati. Ciò potrebbe aiutare a ridurre l’ampio uso di antibiotici negli allevamenti intensivi e, quindi, andare a beneficio dei consumatori. I deputati chiedono di trovare un giusto compromesso tra il benessere animale e la sostenibilità commerciale del settore, per questo chiedono anche alla Commissione di supportare anche economicamente questo cambiamento.
Ogni anno nell’Unione europea vengono macellati 340 milioni di conigli, una cifra che rappresenta meno dell’1% della produzione totale di bestiame. L’Ue è leader mondiale egli allevamenti di conigli, seguita dalla Cina che è il principale esportatore in Europa di questo animale: circa il 99% delle nostre importazioni provengono dal colosso asiatico.