Bruxelles – Tornano le tensioni sui mercati dei titoli di Stato. A scatenare la perturbazione è stata Marine Le Pen che ieri ha annunciato che in caso di vittoria nella corsa all’Eliseo farà uscire la Francia dall’Europa e dalla Nato. Il bilancio alla fine di una giornata molto nervosa è che lo spread tra Btp e Bund schizza a 200 punti, ai massimi da tre anni.
Investitori in fibrillazione già in avvio dei mercati europei e classico schema nel flusso di ordini. Acquisti sul Bund tedesco e sui titoli degli altri paesi core del club dell’euro e vendite sui cosiddetti periferici e cioé Italia, Spagna, Portogallo. Ma anche i titoli francesi sono stati sotto pressione. L’oat decennale ha visto salire il rendimento fino all’1,15%, livello che non toccava dal luglio del 2015, per poi ripiegare all’1,1470%. Lo spread con il Bund tedesco si è allargato a un massimo di 79 punti per stabilizzarsi. Era da inizio del 2014 che il differenziale tra i bond decennali di Berlino e Parigi non toccava simili livelli.
Il nervosismo degli investitori per le incertezze sul futuro dell’Europa si è riversato anche ai paesi periferici ed ai emrcati azionari. Lo spread tra Btp decennale e Bund ha toccato i 200 punti, livello che non raggiungeva da oltre tre anni. Il rendimento del decennale italiano si è impennato al 2,39%, il top da luglio del 2015. Stesso andamento per i Bonos spagnoli con il rendimento all’1,78% e lo spread sul Bund a 142 punti base.
Nelle sale operative una vittoria della Le Pen non ha chanche. “E’ improbabile un successo del Front National – afferma un broker londinese – ma il manifesto elettorale di Marie Le Pen è sufficiente per alimentare un periodo di tensioni sui mercati”.
Nemmeno il presidente della Bce, Mario Draghi, è riuscito a tranquillizzare i mercati, ricordando che “l’euro è irreversibile” e ribadendo che non è dietro l’angolo la fine del quantitative easing e della politica monetaria molto espansiva. Tuttavia il numero uno della banca centrale europea, sulle tenssioni sui titoli di Stato, ha rilevato che la politica monetaria della Bce ha come obiettivo istituzionale quello di garantire il controllo dell’inflazione e la stabilità dei prezzi: “non abbiamo come obiettivo gli spread”, i differenziali di rendimento tra titoli di Stato.
Il nervosismo degli investitori si è riflesso anche sui mercati azionari con Milano maglia nera nel vecchio continente. L’indice Ftse Mib lascia sul terreno oltre il 2%, zavorrato dai bancari. Ribassi oltre l’1% a Madrid e Francoforte con le banche sotto pressione. Poco meglio Parigi con il DCac-40 in calo dello 0,90% mentre limita i danni la City con il Ftse 100 che cede lo 0,25%.
Notizia tratta da Askanews.