Bruxelles – Cos’è la “Direttiva Bolkestein”? Da anni varie categorie di lavoratori, come gli ambulanti o oggi i tassisti si scatenano contro questa “cosa”. Cerchiamo di capire di che si parla.
E’ una direttiva dell’Unione europea, cioè una “legge” che si applica nell’Unione, e che è stata a suo tempo approvata dal parlamento europeo (nel 2006. Fu una lunga battaglia al termine della quale votarono a favore Popolari, socialisti, ma non i francesi, e contro i la sinistra e i verdi) dai governi e dai parlamenti nazionali che l’hanno recepita. Dunque non è un caso di “ce lo impone l’Europa”, ma una scelta consapevole fatta, anche, da governi e parlamenti nazionali.
Questa direttiva prende il nome da un ex commissario europeo, l’olandese Frits Bolkestein (oggi ottantatreenne), che era responsabile del Mercato interno durante la Commissione guidata da Romano Prodi, cioè aveva il compito di promuovere lo sviluppo del mercato unico europeo di beni e servizi, in maniera libera e leale, evitando zone di privilegio o protezionismo. In particolare questa direttiva, recepita dall’Italia nel 2010 durante un governo di Silvio Berlusconi, riguarda il mercato dei servizi, con l’obiettivo di eliminare le barriere tra gli Stati, la cosiddetta “libera circolazione dei servizi”. In sostanza la direttiva permette a qualunque cittadino dell’Unione di poter vendere, temporaneamente, i suoi “servizi” in qualsiasi stato, senza protezionismi. Inoltre, entro maggio di quest’anno gli Stati membri dovranno riaprire i bandi per le concessioni sulle aree pubbliche, come ad esempio le spiagge, allo scopo, secondo lo spirito della direttiva, di favorire la concorrenza e dunque offrire anche un miglior servizio ai consumatori.
La direttiva ha tre pilasti:
Libertà di stabilimento e sportelli unici
Vengono semplificate le procedure amministrative, eliminando le discriminazioni basate sulla nazionalità. Lo si fa attraverso gli “sportelli unici” dove chi vuole offrire un servizio può ottenere le autorizzazioni necessarie, anche via internet.
Libera circolazione dei servizi
La direttiva riguarda la libera circolazione dei servizi offerti solo in via temporanea, per un periodo limitato di tempo (e per questo in Paesi come l’Italia preoccupa molto coloro che lavorano nel settore del turismo, che temono invasioni nell’alta stagione). Una norma importante è che chi si sposta in un altro paese europeo deve rispettare le norme del proprio paese di origine (ma non quelle sul lavoro, dove valgono le norme del Paese dove ti stabilisci). Ricordate il terrore dell’invasione “dell’idraulico polacco”’, che poi non ci fu, perché se un polacco lavora in Italia il suo statuto di lavoratore è lo stesso di un collega italiano, e dunque il “dumping sociale” è evitato.
Collaborazione tra gli Stati membri
La direttiva tende a spingere gli Stati membri ad armonizzare e legislazioni in settori come la tutela dei consumatori.