Bruxelles – Crescono per il secondo anno consecutivo le domande di nuovi brevetti presentate dall’Italia all’Epo, l’ufficio europeo per i brevetti che assicura la protezione delle nuove idee nei 38 paesi aderenti. L’aumento, certificato dal report annuale dell’Epo, rappresenta il secondo maggior incremento registrato tra le dieci maggiori economie del vecchio continente. Al primo posto il Belgio, con un +7% di brevetti nel 2016, seguito oltre che dall’Italia (+4,5%), da Austria e Spagna (+2,6%), Svizzera (+2,5%) e Regno Unito (+1,8%).
In totale, nel 2016, le imprese e gli inventori italiani hanno richiesto 4.166 brevetti, rispetto ai 3.986 del 2015, confermando l’inversione della tendenza che aveva visto l’Italia perdere posizioni tra il 2011 e il 2014. La Lombardia è la prima regione di provenienza delle richieste. Inoltre, con una quota del 3% di tutte le domande pervenute all’Ufficio europeo, l’Italia si classifica in decima posizione tra i Paesi richiedenti la protezione brevettuale. A guidare la classifica italiana è il settore dei trasporti che, con un +38% di brevetti presentati, fanno del nostro Paese un leader a livello globale. Ansaldo Energia, Pirelli e G.D sono le prime tre società italiane per numero di brevetti richiesti rispettivamente con 50, 41 e 35 domande presentate nel 2016.
A livello europeo, l’Epo ha registrato un incremento record del 40% di brevetti concessi, salendo a quota 96mila richieste. Sono gli Stati Uniti il Paese che detiene la quota più alta di brevetti depositati (25%), seguito da Germania (16%), Giappone (13%), Francia (7%) e Svizzera (5%). Dai dati emerge inoltre che L’Europa è leader mondiale nel campo delle tecnologie sanitarie, dei trasporti, della farmaceutica e delle biotecnologie, avendo il maggior numero di brevetti depositati in questi settori. Tra le società, Philips è di nuovo l’azienda che ha inviato il maggior numero di richieste nel 2016, mentre la cinese Huawei sale dall’undicesimo al secondo posto, seguita da Samsung e LG.
Durante la conferenza stampa, il presidente dell’Ufficio dei brevetti, Benoît Battistelli, ha ricordato che “entro dicembre 2017 sarà in vigore il Brevetto unitario per i 38 membri aderenti all’ufficio”. Solo 12 Stati hanno già ratificato il trattato che istituisce il brevetto unico, ma il presidente si dice fiducioso che presto altri Paesi seguiranno. Inoltre, il presidente ha rassicurato sulle possibili ripercussioni che la Brexit potrebbe avere sull’attuazione del brevetto unitario: “A novembre 2016 il Regno unito ha confermato la propria intenzione di voler ratificare l’accordo entro il primo semestre del 2017”, lasciando intendere quindi che il processo di approvazione e l’entrata in vigore prevista per dicembre non subirà rallentamenti.